Viterbo 30 marzo 2005 - ore 17,50 - Senza Filtro -Negli ultimi giorni di campagna elettorale prima dell’appuntamento del 3 e 4 aprile Alessandro Mazzoli non si limita a cercare il consenso, ma prosegue nell’ascolto della società viterbese alla ricerca di elementi che arricchiscano il suo programma di governo. Così martedì ha incontrato dapprima una delegazione dell’Ordine degli Architetti, con la quale ha discusso delle questioni legate allo sviluppo ed all’assetto del territorio, analizzando le esigenze della crescita economica in stretto rapporto con i temi della salvaguardia e delle valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali.
Con gli architetti Mazzoli si è impegnato a coinvolgere le rappresentanze professionali nella costruzione dei progetti per lo sviluppo della Tuscia, anche attraverso le forme di una consulta permanente che sia in grado di rendere partecipi tutti gli attori sociali attorno alla analisi dei problemi ed alla elaborazione delle proposte. Il ruolo della Provincia, sia in termini di competenze urbanistiche che di tutela ambientale si è enormemente accresciuto. Per questo saperne fare buon uso può essere un elemento decisivo per la crescita dell’economia del territorio.
Questa idea di un “patto per lo sviluppo” è stato quindi al centro del confronto che il candidato alla presidenza della Provincia di Viterbo per il centrosinistra ha successivamente avuto con le rappresentanze delle categorie produttive, Assoindustriali, Federlazio, CNA, nel quale ha rilanciato tutti i temi della sua campagna elettorale (impegno per la crescita economica ed il lavoro, potenziamento delle infrastrutture, promozione dei beni ambientali e culturali, valorizzazione delle produzioni tipiche) raccogliendo gli stimoli e le proposte provenienti dai rappresentanti degli imprenditori.
Al di là delle consonanze riscontrate in questi incontri, Alessandro Mazzoli ha in particolare voluto sottolineare come le scelta del confronto, della partecipazione, della condivisione delle scelte non sia un impegno episodico, essendo bensì il tratto caratterizzante di quel “patto per lo sviluppo” che propone come scelta di fondo per l’Amministrazione provinciale nei prossimi cinque anni.