Viterbo 31 marzo 2005 - ore 17,50 - Senza Filtro - "Così come ha fatto Andreotti, i cattolici escano allo scoperto e prendano posizione pubblicamente a favore di Storace. Perché un cattolico non può che votare Storace". E' l'appello del senatore Michele Bonatesta, membro della direzione nazionale di AN e presidente della federazione provinciale del partito.
"Da una parte -osserva Bonatesta- c'è Marrazzo e la coalizione di sinistra: uno schieramento che sui temi fondamentali e decisivi della bioetica, della famiglia, della droga, della parità scolastica esprime posizioni radical-progressiste, relativiste, materialiste, nichiliste, individualiste, libertarie, laiciste e perfino anticlericali. Dall'altra -continua l'esponente di AN- c'è Storace e l'alleanza di Centrodestra: lo schieramento conservatore che difende i principi del diritto naturale, i valori della Tradizione, la dimensione etico-religiosa e il ruolo pubblico del cristianesimo, informando la propria azione politica alla dottrina sociale della Chiesa, senza confessionalismi né clericalismi.
Si pensi solo -sottolinea il senatore- al nuovo Statuto regionale; al buono scuola a favore delle famiglie degli allievi delle scuole materne statali e non statali, primo passo concreto verso l'affermazione del principio della parità scolastica e della libertà di scelta educativa delle famiglie; all'impegno profuso nelle politiche familiari, con la legge che, in applicazione del dettato costituzionale, difende e promuove la famiglia naturale fondata sul matrimonio, tutelando il nascituro e favorendo il diritto delle giovani coppie alla casa; al sostegno finanziario agli oratori; all'impegno nel sociale, con l'assegno mensile alle madri con più di due figli ed alle ragazze madri indigenti. Insomma, per chi dovrebbe votare un cattolico, -conclude Bonatesta- se non per Storace?"