Viterbo 4 marzo 2005 - ore 0,40 - Senza Filtro - La LAV ha inoltrato nuovamente richiesta al Comune di Viterbo di ricezione in copia della documentazione che il Circo Orfei, in questi giorni a Viterbo, deve detenere e presentare come accompagnamento agli animali che lavorano nel circo.
L'associazione spera che questa volta il Comune di Viterbo abbia la compiacenza di assecondare al diritto d'accesso agli atti. In questo caso, poi, si tratta del noto Circo Orfei che nei giorni scorsi anche a Roma ha incontrato non pochi problemi ad ottenere il permesso di andare in scena proprio in relazione alle incongrue modalità di detenzione degli animali.
Da qualche anno, infatti, anche l'Italia si è dotata di criteri detenzione degli animali che lavorano nei circhi e negli spettacoli viaggianti. Tali criteri, stilati da una apposita Commissione tecnica interministeriale, indicano quali strutture siano minimamente necessarie al fine di garantire un'accoglienza dignitosa agli animali. Ma dato che, soprattutto per animali come gli elefanti, i felini, i primati o i rettili, i requisiti minimi necessari a soddisfare i loro bisogni etologici includono anche vasti spazi liberi, amplissime vasche in cui potersi immergere completamente, luoghi dove potersi nascondere a piacere e l'assenza di catene o elementi di costrizione, evidentemente anche alle imprese circensi di rilievo qualche problema si pone.
Tanto che molte imprese, soprattutto giovani e maggiormente attente all'evolversi dei gusti della società, hanno preferito investire sulla professionalità degli artisti e recuperare l'antica arte circense che poneva al centro della scena la bravura di saltimbanchi e giocolieri.
Il circo moderno, di cui il famoso canadese Cirque du Soleil è caposcuola, riempie le piazze di moltissime città contribuendo addirittura a valorizzarle e ha dato avvio a numerosi festival dove scenografi, ballerini, giocolieri, funamboli, attori, registi, tecnici, pittori e musicisti mettono ogni volta in scena spettacoli di stupefacente qualità artistica mettendo in moto una macchina che, peraltro, impiega centinaia di persone.
Se, quindi, vale ancora il motto "se paghi il biglietto il danno è fatto" a maggior ragione oggi, quando l'offerta artistica anche in campo circense ha ormai raggiunto livelli qualitativi - e occupazionali - mai raggiunti offrendo una valida alternativa a quel circo che non vuole o non sa rinnovarsi.
LAV Nazionale
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