Viterbo 8 marzo 2005 - ore 2,40 - Non so se avete visto le candidature. Ma se le avete viste, avrete notato non poche anomalie. Per fare un esempio, andate a vedere i listini. Anche in base alle regole che si è data la Regione vi dovrebbero essere rappresentate tutte le province. Ebbene, se andate a vedere il listino di Storace trovate Laura Allegrini. In quello della Mussolini c’è Elisabetta Lupetti. E in quello di Marrazzo? Ebbene cerca cerca, apparentemente, non si trova nessuno. Ci si aspettava di trovare il nome di Marcello Mariani. Ma non c’è.
E allora chi è il misterioso “viterbese”. Sembra che sia Ivano Pedruzzi già segretario regionale di Rifondazione. Insomma cerchi un Mariani che conosci da anni e ti ritrovi un Pedruzzi che pochi conoscono a Viterbo. Magari lo conoscono a Roma. Ci hanno spiegato che ha la residenza a Bassano Romano. Altri ci dicono che è nato da queste parti. Ma insomma perché nella lista non c’è un viterbese di quelli che erano in lizza? E magari conosciuto. E perché non c’è Mariani?. Le malelingue hanno addirittura una teoria. La teoria è cattiva anzi cattivissima. Noi non ci crediamo, ma la voce gira e ci pare giusto che la conosciate. Insomma il buon Mariani sarebbe stato sacrificato sull’altare di una accordo romano che prevederebbe di assegnare un collegio blindato a Fioroni alle prossime politiche. Il collegio dovrebbe essere quello di Orvieto. Un Mariani in meno per un Fioroni più vicino a casa.
E dire che per Fioroni ci sarebbero tanti e tali collegi qui a Viterbo. Perché Fioroni non concorre a Viterbo? Già chissà perché?. Eppure questa è la sua città, la sua provincia. Ogni tanto sui giornali locali spiega anche come funziona. Ebbene c’è un modo per spiegarlo proprio bene venire a riconquistare uno dei collegi perduti. C’è pure un’altra ipotesi che Fioroni nella Margherita conti ben poco, se, su tre candidati del suo partito inseriti nel listino, non è riuscito a piazzarne uno. E per giunta si tratta del suo segretario provinciale. Ma attenzione Fioroni… attenzione i segretari provinciali della Margherita poi si rompono e va a finire che prendono vela per altri lidi. A proposito, ma Bengasi Battisti non era segretario provinciale della Margherita?
E sì perché forse non è ancora a tutti chiaro. Ma quasi tutto quello che sta accadendo da qualche mese a questa parte è una bella, si fa per dire, partita a scacchi in vista delle prossime politiche. E se a sinistra c’è chi forse spera in un collegio blindato a destra la battaglia per un posto in parlamento già è iniziata. Dentro An è sempre più chiaro che Gabbianelli non rimarrà a lungo sulla poltrona di Palazzo dei Priori. E se Gabbianelli aspira a diventare parlamentare qualcuno deve perdere la poltrona. Perché i posti in palio sono due: un senatore e un deputato. E uno deve fare le valigie. A meno di trovate straordinarie e semimiracolose.
E sapete come si chiamano il deputato e il senatore. Si chiamano Meroi e Bonatesta. Non basta sapere però i nomi c’è anche il problema delle correnti. Oggi il deputato Meroi è un esponente di Destra protagonista, mentre Bonatesta è di Destra sociale. Come dire un equilibrio perfetto. Ma se arriva Gabbianelli l’equilibrio si rompe. Se si volesse piazzare Gabbianelli al posto di Bonatesta, accadrebbe che Destra Protagonista avrebbe tutti i parlamentari disponibili e la corrente di maggioranza, Destra sociale, verrebbe azzerata. Insomma l’alzata di testa, apparentemente incomprensibile, di Bonatesta è stato un segnale. Un segnale preventivo. Come dire: badate bene avete fatto i conti senza l’oste. Qui, fino a prova contraria il partito sono io.
E va detto che fino ad ora a Bonatesta è andata bene. Il suo percorso è stato tutto sul filo del rasoio, ma alla fine le liste sono quelle da lui volute. Compresa l’esclusione di Bianchini.
Insomma mica avrete pensato che tutto questo squillar di trombe si sia elevato veramente per un consigliere provinciale uscente. Con tutta la considerazione del caso e con tutta la considerazione per Bianchini, va detto che queste non sono che le prove generali, come detto, delle prossime politiche.
A questo punto chiaramente tutto è pronto per il dopo 4 aprile, se Bonatesta dovesse fallire, se il suo partito dovesse perdere in percentuale in modo significativo, la resa dei conti sarebbe a dir poco cruenta. Insomma qualcuno potrebbe fare il tifo perché le cose a Bonatesta non vadano bene.
A proposito di squillar di trombe, ho guardato attentamente le liste per vedere la squadra guidata dal ministro Maurizio Gasparri. Insomma la pensavo già bella farcita di sindaci, amministratori, deputati e ogni altro ben di Dio che la politica contempli. Cerca, cerca… Cerca, cerca… Cerca, cerca… No. Non può essere, se un ministro della Repubblica dice che si presenta alle elezioni provinciali di Viterbo… Io ci credo. Ci credo senza tentennamenti. E allora la lista ci deve essere e infatti, guardo bene, e in effetti una lista in più per Battistoni c’è. Volevo ben dire, la parola di un ministro è la parola di un ministro. Ma cerca e ricerca dentro al Trifoglio non spunta il nome di Gasparri e mi spiegano pure che quella non è neppure quella lista lì. Ma un’altra di tutt’altra specie. Peccato un altro tabù infranto. E dire che c’era qualcuno che gli aveva già trovato un bel collegio. Un collegio bello pronto. Quello di Blera…