Viterbo 9 marzo 2005 - ore 1,40 - La mancata candidatura di un viterbese, riconoscibile come tale dai suoi concittadini, nel listino di Marrazzo non ha solo suscitato lo stupore di Tusciaweb. Il documento che pubblichiamo oggi conferma la giustezza dello sconcerto.
Si tratta di una lettera del segretario provinciale della Margherita, Marcello Mariani, che dopo lo strappo subito, non da lui ma dalla politica viterbese, scrive a Marrazzo per tentare di ricucire, riannodare i fili di un discorso. Cosa che sembra avviata a buon fine. Nella lettera non mancano però passaggi di una certa durezza rispetto a quanto accaduto a Roma per quanto riguarda la vicenda del listino.
Mariani dice che il "tavolo regionale ha pensato (...) di attardarsi dentro vecchie liturgie". E poi aggiunge: "Il tavolo regionale, con scarsa dignità politica, ha prodotto ancora uno strappo". Cose che, dette da chi, come Mariani, è da sempre misurato e equilibrato, hanno un valore maggiore. Mariani, citando Mazzolari, non manca di parlare di dignità offesa. Per quanto ci riguarda non possiamo che dire a chiare lettere che nel listino avremmo voluto leggere il nome di Mariani o di un altro viterbese che avesse operato nel nostro territorio negli ultimi anni.
Il mancato inserimento ci sembra una ingenuità politica e un errore.
Quello che è accaduto va oltre le, a questo punto, inutili e ironiche dietrologie raccolte da Lupo Solitario. Ipotesi dietrologiche ritenute inverosimili, fin da subito. Dalle quali va sgombrato il campo.
La lettera di Mariani rende tutto più chiaro. E la volontà di renderla pubblica, ci sembra, gli faccia onore.
A noi sembra ancora una volta di vedere un film già visto: dove la politica romana strapazza quella viterbese.
Viterbo, 5 Marzo 2005 S. Adriano
Caro Piero,
una lettera, si, una lettera nell’oggi frenetico di telefonini.
Questa nostra Provincia ha necessità di riprendere un percorso di crescita economica ma prima ancora culturale.
Se vuole competere in uno scenario che è sempre più internazionale, il Viterbese deve tornare a creare sviluppo economico ed occupazionale, deve essere capace di aprirsi al nuovo e deve innovarsi .
Dobbiamo innovare, è vero, e questo vale anche per le classi dirigenti siano esse politiche, imprenditoriali o sindacali.
Il tavolo regionale ha pensato, invece, di attardarsi dentro vecchie liturgie, ad esso indirizzo un monito con le parole di E.Mounier : “Non è con le audacie dei nostri nonni che possiamo rispondere alle angosce dei nostri figli”.
Risposte politiche che potevano essere audaci per i nostri nonni, purtroppo, non servono a lenire le angosce odierne dei nostri figli.
So che condividi questa mia riflessione e che l’hai approfondita ogni volta sei venuto a Viterbo.
Sono certo che, con intelligenza, sai guardare in avanti.
Il tavolo regionale, con scarsa dignità politica, ha prodotto ancora uno strappo.
Dobbiamo superare insieme e a favore della Tua vittoria questo passaggio, avverto quindi una necessità di comunicazione (il tuo mestiere) nei confronti dell’elettorato viterbese.
Mi piace lasciarti con la serena fermezza di Don Primo Mazzolari, “la nostra fedeltà non ha limiti ma la nostra pazienza ha il limite della nostra dignità.”
Ciao Piero, un’altra Regione... tutti insieme, si può !
Marcello Mariani
Segretario Provinciale MARGHERITA D.L. / Viterbo