- L'Udc non ci sta e blocca la gara sulla gestione delle mense scolastiche. Dopo il passaggio dei consiglieri comunali da Forza Italia all'Udc, tutti accodati alla decisione di Rodolfo Gigli, si vuole far credere che gli equilibri in Comune non sono cambiati, ma non è così.
Tanto è vero che Goffredo Taborri, capogruppo dell'Udc che ha la maggioranza relativa, contesta la decisione presa con una semplice determina di un dirigente.
Si tratta di circa 1300 pasti al giorno e la spesa quinquennale è di 3.150.000 euro da pagare ad una ditta che abbia a Viterbo la sede per la preparazione dei cibi e il relativo confezionamento.
Proprio sulla decisione di obbligare la ditta appaltatrice ad avere la sede per la preparazione dei pasti a Viterbo, fece già insorgere la minoranza in Comune, perché tale imposizione è in contrasto con la libera concorrenza sul mercato. In merito giace, tra le carte del Comune, una interrogazione scritta e presentata da Ds, Margherita, Rifondazione comunista e lista Bruno.
"Appena sono rientrato dalle ferie, - ha scritto Taborri al sindaco Gabbianelli e all'assessore Rotelli - ho preso visione del capitolato d'appalto e sul metodo ho alcune perplessità. Sì perché trattandosi di un affidamento di consistente importo, la competenza esclusiva per deliberare affidamenti è solo del Consiglio comunale, anche perché un appalto quinquennale - conclude Taborri - presuppone necessariamente un impegno di spesa sui bilanci del Comune dei prossimi anni a venire ed è quindi logico che questo implichi il ruolo diretto del Consiglio comunale nella decisione".