Provincia - L'Arpa ha reso pubblici i dati della fine di agosto - Scomparsi Coliformi e streptococchi fecali - Conferenza stampa questa mattina dell'assessore Di Meo - Duro attacco del Cobalb e dei sindaci di Grotte di Castro, Gradoli e San Lorenzo nuovo a Provincia e Regione: "Fate terrorismo mediatico" E come per magia, il lago di Bolsena non è più inquinato Viterbo 8 settembre 2005 - ore 17,30
- Ma quale inquinamento? Il Lago di Bolsena è pulito. Lassessore allambiente della Provincia, Stefano Di Meo, sembra essersi fatto un mezzo autogol, ha sottolinearlo con una nota di fuoco sono il Cobalb, il sindaco di Grotte di Castro, il sindaco di Gradoli e quello di San Lorenzo Nuovo.
Per tentare di capire. Ieri è stata diffusa dallassessore Di Meo la notizia di un gravissimo inquinamento del lago di Bolsena nella zona di Grotte di castro. Un inquinamento dai valori esorbitanti. Segno chiaro che per un qualche periodo una fogna ha gettato i liquami nel lago. Questi i dati forniti dallArpaLazio per il primo controllo di agosto: coliformi totali dai 65mila dellotto agosto ai 25mila del 10, quando il limite consentito è di 2000; coliformi fecali 40mila e 15mila, quando il limite è 100; streptococchi dai 10 mila iniziali allassenza quando il limite è 100. Insomma un inquinamento che con una punta inizia dell8 agosto che andato scemando ma sempre ad alti livelli.
Questa mattina nel corso di una conferenza stampa un po strana, sempre lassessore Di Meo da un lato ha rilanciato giustamente lallarme per linquinamento e per la mancata comunicazione dei vari enti di controllo, dallaltro ha fatto sapere, attraverso le dichiarazioni della biologa della Provincia, Ida Guarino, che lArpaLazio con la seconda rilevazione di agosto ha stabilito che larea del lago in questione non è più inquinata. Come dire che il lago oggi è pulito. Miracolo!
Ovviamente rimangono dei misteri. Non si sa infatti quale sia stata la causa dellinquinamento anche se si dà quasi per certa una rottura della condotta fognaria di Grotte di Castro. Il Cobalb in particolare dà per certa una fuoriuscita di liquami dalla bretella che va da Grotte allanello intorno al lago che porta i liquami al depuratore. E che, sempre secondo il Cobalb, è invece intatto.
Va detto che è chiaro che un buco in una condotta fognaria da qualche parte ci deve essere stato per qualche tempo, e che qualcuno deve averlo riparato, se è vero come è vero che linquinamento, ed altissimo, è stato rilevato dallArpaLazio.
Se di Meo ha fatto bene a lanciare lallarme, certamente per limmagine del lago, avrebbe fatto meglio a dire prima che tutto è tornato sotto controllo e poi denunciare linquinamento temporaneo e gravissimo.
Insomma, lassessore non è riuscito a tenere sotto controllo la comunicazione e certamente ha aggravato dal punto di vista dellimmagine il caso.
Questo tanto che in una nota del Cobalb e dei sindaci dei comuni interessati si parla addirittura di Terrorismo mediatico da parte dellassessorato allambiente della Provincia di Viterbo. E poi di una tempesta in un bicchiere dacqua.
Come dire che lassessore avrebbe fatto meglio a tacere.
Lassessore allambiente della Provincia - scrivono nelle nota il Cobalb e i tre comuni - si domanda perché non è stato avvisato tempestivamente del disservizio, causato probabilmente da un atto vandalico, nella bretella di collegamento tra comune di Grotte di Castro e collettore Cobalb. La segnalazione della presenza di colibatteri alla foce del Fosso Fontane, rilevata dallArpaLazio, fa riferimento ai prelievi effettuati nei giorni 8 e 9 agosto, ed è stata comunicata come consuetudine dalla stessa alle amministrazioni competenti sul territorio. Ora ci si chiede per quale motivo un ente regionale politicamente identico a quello Provinciale non abbia provveduto tempestivamente ad avvisare il Cobalb spa gestore degli impianti di depurazione e lassessore provinciale competente.
Come dire che la colpa di tutta questa bagarre è della Regione.
Cobalb ei comuni, amministrati dal centrodestra, non resistono poi dal buttarla in politica: Riteniamo continua - continua la nota - che se gli amministratori di sinistra vogliono a tutti i costi demolire ed attuare lo spoil system come loro consuetudine, cercando di ribaltare i risultati elettorali degli enti locali e delle istituzioni chiamate in causa, sappiano che gli elettori e la pubblica opinione conoscono i loro giochi politici privi di fondamento logico e demonizzanti per chi invece lavora per il bene comune con impegno e risultati apprezzabili.
In allegato alla nota del Conbalb la lettera dellArpa in cui si comunica che i prelievi della stazione Fosso Fiume dei giorni 18 agosto e 6 settembre rientrano nei parametri di legge. Come dire che linquinamento non cè più, proprio come preannunciato dalla biologa Guarini.
Ovviamente anche in questo caso cè qualche incongruenza, che qualcuno dovrebbe spiegare. Infatti i dati degli inizi di agosto sono di una postazione diversa da quella attuale. Mistero anche questo.
A questo punto al di là degli errori mediatici dellassessore Di Meo, una cosa è certa: linquinamento, e pesante, cè stato. Qualcuno ne è responsabile e, a questo punto, sembra chiaro che il compito di trovarlo lo dovrà risolvere la magistratura.
Va ricordato che nel corso della conferenza di questa mattina, a cui ha partecipato anche il presidente Mazzoli, lassessore Di Meo ha fornito tutto un carteggio. Tra le varie lettere, tre del Cobalb.
Nella lettera del 31 agosto il presidente del Cobalb scrive allassessore Di Meo: Abbiamo riscontrato delle anomalie per fuoriuscite di liquami sulla bretella di collegamento tra il comune di Grotte di Castro e il collettore centrale. Tali anomalie sono state riscontrate dopo che il Consorzio Val di Paglia ha effettuato lavori di ripristino delle sponde in un fosso posto nel territorio di Grotte di Castro, ove trasversalmente insiste la nostra condotta. E verosimile lipotesi che in sede di lavorazione, la ditta appaltatrice degli stessi sia causa di questo disservizio.
Ancora più grave quanto il presidente del Cobalb Pierangeli scrive, lo stesso giorno, al Consorzio Val di Paglia Superiore e ai sindaci interessati, circa linquinamento: Le ipotesi plausibili risultano le seguenti: la ditta appaltatrice dei lavori ha creato il disservizio ed occultato lo stesso; trattasi di atto vandalico perpetrato da sconosciuti.
La pista dei lavori è stata però smentita categoricamente, sempre questa mattina, dallingegnere Paolo Burla dirigente dellarea tecnica del Consorzio Val di Paglia: Durante i lavori per risolvere problemi idrogeologici, abbiamo incontrato la condotta fognaria, che era sana prima e dopo il nostro intervento.
Come dire: noi non centriamo nulla.
A questo punto rimane il mistero: il buco nella bretella dove è e soprattutto chi lo ha provocato e chi lo ha riparato?