Riceviamo e pubblichiamo
- Gentile redazione di Tusciaweb,
se la logica che ha spinto l'amministrazione comunale ad abbattere i tigli di viale Raniero Capocci (promettendo un improbabile trasferimento dell'alberata sull'altro lato della strada) è quella di voler liberare la veduta delle mura, allora c'è poco da stare tranquilli.
Che ne sarà, se il motivo si riduce a questo, dei cipressi presso il palazzo dell'Economia? E dei grandi pini tra Porta Romana e Porta della Verità? E degli altrettanto alti alberi in Via delle Fortezze? E di quelli accanto a Porta Fiorentina, vicino ai taxi? Il rischio che questo Comune, ormai nemico giurato degli alberi, faccia tabula rasa credo che sia molto elevato.
Inoltre Viterbo, non solo lungo la cinta muraria, ha diversi alberi situati in prossimità dei monumenti. Uno è già stato fatto fuori, qualche mese fa: quello accanto al campanine degli Almadiani. Dobbiamo aspettarci la stessa sorte per gli altri? Cioè Piazza della Morte, Piazza San Francesco, Piazza San Faustino... li abbatteranno tutti?
Tornando alle nostre belle mura, che il sindaco non perde occasione di lodare, non sarebbe meglio eliminare le finestre abusive di via delle Fortezze, operazione già sbandierata ai quattro venti e ancora non tradotta in pratica?
Non sarebbe meglio restaurare Porta Faul?
E che mi dicono, i signori amministratori, della torre sulla destra di Porta della Verità ingabbiata da impalcature da tempo immemorabile? E del gazebo che un locale notturno ha piazzato dentro Porta di Valle? E del tratto di Porta Fiorita, ricostruito senza la minima fedeltà storica?
Queste cose non deturpano la vista delle mura, ben più di innocenti alberi? E le baracche ben visibili da via Porta Fiorita? E il nuovo centro commerciale che sorgerà praticamente al posto di un'aiuola? E, lì davanti, la torre di cemento dell'ascensore della nuova area Garbini? Se a questo punto ci mettiamo anche l'illuminazione lasciata incompleta, le cabine elettriche in bella vista illuminate da un faretto, le molteplici pensiline delle fermate dell'autobus lungo viale Capocci, il quadro è completo.
Signor sindaco, quando lo scorso anno lei molto gentilmente venne alla presentazione del mio libro, spese parole di elogio per le nostre mura. Le definì "tra le più belle d'Europa", ricorda?
Le chiedo, quindi, di provvedere all'eliminazione di tutte le vere situazioni di degrado che insistono lungo l'intero perimetro. Recuperare una cinta muraria non può essere fatto con interventi sporadici e scollegati, ma soltanto attraverso un progetto globale che sia rispettoso delle peculiarità storiche, architettoniche, ambientali della città.
Signor sindaco, ripeto, tuteli e valorizzi veramente le splendide mura di Viterbo, senza prendersela con innocui vegetali. Non è tagliando gli alberi che si dimostra di amare la città.
Francesco Mecucci