Viterbo - L'ideologo Paolo Signorelli racconta la scazzotatta dell'amico Di Canio Non sei un camerata, ma un compagno. Ormai sei finito 22 agosto 2006 - ore 1,45
Di Canio
- Non sei un camerata, ma un compagno. Ormai sei finito. Questa la frase che avrebbe scatenato la violenza l'altra sera, tra Di Canio e un ultrà viterbese.
A raccontare come sono andati i fatti a Piazza della Rocca, con lo scontro tra Di Canio ed alcuni tifosi, è Paolo Signorelli, ideologo dell'estrema destra negli anni settanta ed ottanta e amico dell'ex giocatore della Lazio.
Ero a Viterbo per vederlo - dice Signorelli - visto che lo avevo invitato da tempo nella mia casa a Marta. Lui alla fine è venuto lo stesso, nonostante l'incidente, anche se nel frattempo si è fatto tardi. Se n'è andato all'alba.
Ed a Signorelli, Di Canio ha confidato il suo stato d'animo.
Era molto triste - ricorda - un episodio simile non gli era mai capitato. E' una persona cresciuta in borgata, quindi non facilmente impressionabile.
Parlando degli aggressori, il giocatore ha detto che non si è trattato di delinquenti. Con i delinquenti ci si parla, con gli imbecilli no.