Senza filtro
- La notizia delle dimissioni dell'ingegner Mercanti da direttore dei lavori del famoso, ormai, cantiere di Porta Murata, mi spingono ad entrare di nuovo nel merito della questione.
Il 23 gennaio avevo presentato una interrogazione in consiglio comunale, a firma mia e del consigliere Prestininzi, proprio per avere lumi su una intricatissima vicenda che si protrae dal 1994, riguardante proprio l'area in questione.
Un'aerea che era stata divisa in due in senso orizzontale con una operazione degna del più fantasioso dei tecnici: in genere i terreni si dividono in particelle che sono composte dal suolo e dal terreno sottostante.
A Porta Murata no, come ricordato la divisione era stata in senso orizzontale, come se invece del terreno fosse una torta da farcire: il soprassuolo al comune, in sottosuolo ai privati, i quali avevano ottenuto in compensazione per il soprassuolo suddetto, un aerea al Poggino.
Fin qui, a parte la stravaganza della divisione nulla questio.
Il problema si era posto però quando il Comune nel dicembre 2003 aveva posto come condizione per l'accoglimento del progetto di variante, presentato ad ottobre 2003 dai proprietari, l'acquisizione di proprietà del soprassuolo.
Appare, infatti, piuttosto difficile lavorare nel sottosuolo senza toccare il soprassuolo non di proprietà di chi vi lavora! Per quanto la fantasia sia andata al potere, con questa divisione "a torta farcita" anche essa ha i suoi limiti!
Infatti l'amministratore unico della società proprietaria il 5 gennaio chiedeva l'acquisizione di proprietà dell'area sovrastante al sottosuolo.
Nella seduta del 23 gennaio, quindi, chiedevamo come il Comune volesse procedere, se voleva vendere un'area che era stata già acquistata dallo stesso, o, in caso contrario, in base a quale norma la società costruttrice poteva lavorare su un'area non sua.
Recentemente mi sono recata presso i competenti uffici per avere notizie in merito, essendo abbondantemente trascorsi i 60 giorni per la risposta ed essendosi svegliato, come ormai tutti ben sanno, il cantiere dal letargo, cosa anch'essa un po' contro le norme (la comunicazione di inizio lavori era stata data il 16 novembre 2005...).
Evidentemente c'è chi ritiene ormai datato il fatidico "dopo Santa Rosa", vuoi per il taglio dei tigli, vuoi per un cantiere che, a norma, avrebbe dovuto iniziare a lavorare molto prima, se la D.I.A. non è un'opinione!
Ora, infine, la notizia delle dimissioni dell'Ingegner Mercanti e le domande, opportune e giustissime del giornalista, prima ancora la richiesta del consigliere Selvaggini di una commissione d'inchiesta e di un consiglio straordinario.
Ma, scusatemi, non sarebbe bastato rispondere, entro i termini di legge alla sottoscritta ed al consigliere Prestininzi, invece di scrivere un ulteriore capitolo di un "pasticciaccio" alla viterbese? Seguire i percorsi in maniera lineare e trasparente è forse troppo difficile?
O è meglio aspettare il caldo, un po' di distrazione, le ferie e quant'altro per fare i blitz di cui tanto si parla in questi giorni? E che dire della contraddizione tra la volontà di valorizzare le mura, causa del taglio dei tigli e l'acquiescenza nei confronti di un cantiere attaccato alle mura stesse? Che voglia di un paese "normale"! Io , però, ci voglio credere. Scusandomi della lunghezza del pezzo, vi invio cari auguri di buon lavoro
Linda Natalini
consigliere Comunale Ds