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Michele Bonatesta
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- “E’ solo arroganza da parte di chi, anziché amministrare una città, pensa di gestire il potere come ritiene più opportuno o è solo la difficoltà di ammettere l’errore (e quindi fare marcia indietro) a fronte degli interessi economici ormai entrati in ballo e difficilmente transabili senza dolore per nessuno?”.
A chiederlo è Michele Bonatesta, il presidente del movimento “Insieme per il territorio”, sconcertato per l’ostinato silenzio da parte del Comune di Viterbo che non fornisce spiegazioni a nessuno nonostante il crescere delle proteste e delle prese di posizione da parte di associazioni, privati, rappresentanti politici e del mondo della cultura, amministratori, a difesa delle mura cittadine a ridosso delle quali si vorrebbe realizzare un centro commerciale “sotterraneo”.
“Se il sindaco non intende intervenire assumendosi pubblicamente le sue responsabilità scrive Bonatesta allora intervenga il ministro per il beni culturali, Francesco Rutelli, o personalmente o inviando qualificati tecnici del suo ministero che, comunque, siano in grado di bloccare il progetto di Porta Murata.
Il nostro appello prosegue l’ex parlamentare passa attraverso analogo invito al ministro Fioroni: così come ieri ha portato a Viterbo il suo collega di Governo Di Pietro per farci sapere che il Viterbese non risulta essere nell’agenda degli interventi del Governo stesso, oggi porti il vice presidente del Consiglio a controllare se le mura di Viterbo sono tutelate come dovrebbero.
Senza, ovviamente, entrare nel merito della legittimità o meno della licenza edilizia rilasciata in quella zona, senza giudizi sulla opportunità politica di questo intervento dato che questi aspetti dovranno essere valutati dalla Corte dei conti e da quanti altri sono, eventualmente, deputati a farlo.
Quello che chiediamo sottolinea Bonatesta è solo un intervento “tecnico” da parte del ministero dei Beni culturali, propedeutico a quello del consiglio comunale che non potrà essere evitato. In attesa di sapere se il ministro Rutelli accoglierà o meno il nostro invito non possiamo non sottolineare con piacere la dimostrazione di etica professionale e di opportunità politica data dall’ingegner Mercanti che, si dice, avrebbe rinunciato all’incarico di direttore dei lavori. Decisione, questa, che dovrebbe fare riflettere anche qualche altro amministratore di Palazzo dei Priori che problemi di etica e di opportunità politica, al contrario, non si sta ponendo pur avendone qualche motivo”.