Senza filtro- «Sapere che la stagione delle bombe è di nuovo finita è stato per noi un sospiro di sollievo. Eppure è proprio adesso che è il momento di tirarsi su le maniche».
Con questo spirito Luigi Galimberti, presidente della Libera Associazione Imprenditori, ha affrontato nelle ultime ore alcuni breefing con operatori imprenditoriali dei paesi arabi. Tema, la ricostruzione del Libano e limpegno che tale opera richiederà.
Galimberti ha incontrato nella fattispecie Hassane Bahri e Lubna Salas, un uomo daffari libanese e una imprenditrice giordana, con i quali ha gettato le basi per una serie di iniziative a breve e medio termine che spazieranno dal settore della cooperazione internazionale a quello degli aiuti umanitari
«In soli 34 giorni di conflitto il Libano è tornato indietro di ventanni. So per esperienza diretta quanto questo paese era cresciuto e si era affermato come un attore di sviluppo e benessere nellarea mediorientale in particolare e mediterranea ed araba in generale.
Se ieri decine di migliaia di persone si recavano in poche ore dai paesi più ricchi del Medio Oriente a Beirut e nelle tante località turistiche, oggi è difficile qualsiasi azione quotidiana in un paese pressoché raso al suolo. Ma in Libano cè grande voglia di rialzarsi ancora in piedi, soltanto i paesi della Lega Araba hanno stanziato due miliardi di dollari per la ricostruzione, altri miliardi di dollari saranno senzaltro attivati dalla Banca Mondiale e dagli investitori privati. In questo quadro lItalia può ricoprire un ruolo di straordinario rilievo, come stanno dimostrando anche le ultime notizie di politica estera, e la Libera Associazione Imprenditori, in piena ottemperanza a quella che è la sua mission, intende far sì che la ricostruzione del Libano sia anche unoccasione di crescita per le imprese dellEtruria Meridionale.
In tal senso, nellambito dei nostri iscritti abbiamo già individuato un pool di aziende della Bassa Toscana e dellAlto Lazio in grado di rispondere ai requisiti necessari per questo tipo di operazione, comunque restiamo aperti ad ulteriori contributi anche da operatori dei vari settori imprenditoriali che siano interessati».
Infine Galimberti intende anche estendere lazione della Lai nel campo sociale. «E eticamente e moralmente impensabile cercare di fare affari in Libano oggi senza porsi il problema di come aiutare da subito la popolazione così duramente colpita.
Per questo motivo intendiamo anche coinvolgere enti locali, istituzioni e chiunque possa dare una mano in una operazione di solidarietà ad ampio raggio, attraverso una spedizione che porti innanzitutto aiuti umanitari, con priorità ai bambini.
Per questo motivo siamo in stretto contatto con le autorità libanesi e, attraverso il fitto sistema di relazioni che come noto la Lai possiede con i paesi arabi in generale ed il Libano in particolare, contiamo di poter presto mettere in piedi una missione solidale. In tal senso, aspettiamo un cenno soprattutto dalle istituzioni».