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Il taglio dell'ultimo tiglio
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Senza Filtro - Si potrebbe dire “le mura queste conosciute”, è si, basta fare un salto presso gli uffici comunali per trovare le informazioni necessario per capire, la situazione delle mura civiche di Viterbo; a volte non basta fare il giro in automobile attorno alle stesse.
Cerca cerca e viene fuori una relazione tecnico illustrativa dal titolo “Le mura civiche di Viterbo: operazioni di monitoraggio ed interventi di mantenimento e ricostruzione”, relazione a disposizione di quanti intendono intervenire con maggiore cognizione di causa su questo problema che siano consiglieri, cittadini ed anche giornalisti.
Questo monitoraggio, redatto dal 7° settore LL.PP. è lo stesso presentato al consiglio comunale nel mese di dicembre e che in quella sede ha chiarito varie problematiche relativamente alle mura urbiche a cominciare dal crollo della cinta muraria tra Porta Fiorita e Porta del Carmine, dove contestualmente all’evento calamitoso il settore LL.PP. iniziava uno studio di approfondimento e conoscenza dello stato delle stesse, al fine di avere uno strumento organico e scientifico con il quale affrontare e risolvere i problemi che affliggono le mure, in un’ottica di recupero e manutenzione tesa a mantenere in perfetta efficienza questo patrimonio comunale.
Nel 2001 veniva affidato ad un gruppo di professionisti un incarico di consulenza. Il prof. arch. Paolo Rocchi, il prof. arch. Renzo Chiovelli, il prof. ing. Giorgio Croci, l’arch. Sebastiano Meloni, l’ing.Marco Ricci, e l’ing. Massimo Paccosi effettuavano una serie di indagini e monitoraggi sia del livello statico che del degrado metrico della intera cinta muraria e predisponevano infine una serie di elaborati per rendere edotto il Comune sullo stato globale della cinta muraria.
In funzione di quanto predetto il Comune predisponeva il recupero delle mura per il tratto da Via Signorelli a Porta Faul e da Porta Faul a Via San Lorenzo, lavori iniziati nel 2004 e conclusi a marzo 2006, spesa sostenuta €uro 1.394.000,00 fatto questo si è intervenuti con opere di salvaguardia e straordinaria manutenzione sulle mura presso: porta Fiorentina(1998), Porta del Carmine (1998), tra porta Bove e via del Pilastro (1999), tra Porta del Carmine e Porta San Lorenzo (1999), zona di Porta della Verità (2000), su via Raniero Capocci e il Monastero delle Clarisse (2002), zona di porta Romana (2004).
Oltre quanto fatto sono stati richiesti i finanziamenti (€uro 1.000.000) per mettere mano ad altre zone da sistemare.
Da non dimenticare inoltre tutti gli altri interventi di valorizzazione effettuati dal CEV, l’illuminazione artistica delle porte cittadine e della cinta muraria; i giardinetti realizzati dal Comune sotto la parte ricostruita a Porta Fiorita, nella stessa zona di Porta Fiorita, in fase di ultimazione dei lavori di restauro è stata rinvenuta una cisterna medioevale (visitabile tramite apposita scaletta) che probabilmente portava l’acqua nella zona di Pianoscarano; la Torre del Bacarozzo e le mura presso Via S.Antonio, che sono tra l’altro le mura più antiche della città.
A breve inizieranno i lavori di restauro presso la Torre della Bella Galliana e Porta Valia con l’apertura di un nuovo fornice vicino porta Faul.
Certamente il “famigerato taglio dei tigli” può essere comprensibile se questo serve a dare più visibilità ad un tratto integro delle mura, senza dimenticare che tali piante fanno non pochi danni a marciapiedi e strade, rendendo gli stessi non percorribili da persone diversamente abili; gli alberi verranno ripiantati di fronte, intervento che rientra nella totale sistemazione del tratto tra Porta della Verità e la Camera di Commercio, con la creazione della terza corsia e i nuovi marciapiedi.
Forse fa più notizia piangere per gli alberi tagliati che esultare per quelli impiantati, altrimenti per i nuovi alberi in Via Marconi i festeggiamenti non dovevano più finire.
A volte bisogna valutare le priorità, dare visibilità alle mura e preservarne l’integrità è un fattore primario, ad esempio i pini marittimi tra Porta Romana e Porta della Verità che sono incatenati direttamente alle mura se dessero problemi di stabilità cosa facciamo li tagliamo o facciamo venire giù il vecchio peperino?
Abbiamo sentito nominare “Attila” che taglia alberi centenari, in realtà i tigli avevano una sessantina di anni, ci sembra di ricordare le polemiche per l’abbattimento delle mura di Santa Maria in Gradi, quando lo stesso Re degli Unni radeva al suolo le antiche mura che in realtà erano solo vecchie e dietro di loro appariva la splendida chiesa che solo pochi “fortunati” galeotti avevano potuto vedere.
Abbiamo sentito dire di buchi e finestre apparse sulle mura in Via della fortezza quando foto di circa 40 anni fa testimoniano già la loro presenza.
Comunque vogliamo concludere con una proposta al sindaco. Il nostro Comune si avvale di notevoli competenze interne di stimati professionisti che potrebbero lavorare ad un progetto globale relativo alla cinta muraria, comprensivo dell’ipotesi delle spostamento del Mulino Profili, dell’abbattimento di case e altro addossate alle stesse, della creazione o sistemazione dei camminamenti in maniera tale da renderli fruibili, ect.
Un progetto definitivo da presentare alla Comunità Europea e agli altri Enti competenti per i relativi finanziamenti.
Siamo certi che il sindaco troverà interessante questa proposta.
Ci riserviamo di intervenire sul problema di Porta Murata con delle belle novità.
Per il gruppo di An i consiglieri comunali
Maurizio Federici
Enrico Maria Contardo