Viterbo - Luciano e Giovanni Funari si raccontano - Sabato 26 agosto alla Domus La Quercia "I saperi delle mani: storie di cavatori
e scalpellini, funari e fiscolari" 25 agosto 2006 - ore 13,10
Senza filtro
Il fiscolaro Mario Matteucci
copyright Tusciaweb
-Bel successo per il ritorno di "Sottoassedio", con cui giovedì scorso il Coordinamento "Salviamo l'Arcionello" e Stampa Alternativa sono approdati alla Domus La Quercia, nell'ambito del 45° convegno nazionale del CEM, Centro Educazione alla Mondialità, dedicato quest'anno al tema "Tra bene e male? Il conflitto negli immaginari dell'educazione". Oltre 200 persone assiepavano infatti il chiostro piccolo dell'ex-seminario.
Sabato invece, alle 22.00, tocca a "I saperi delle mani: storie di cavatori e scalpellini, funari e fiscolari". Sempre nel chiostro della Domus, la città di Viterbo sarà raccontata questa volta non dalla storia ma dalla vita, dalle storie delle persone.
Luciano e Giovanni Funari, scalpellini eredi delle famiglie Anselmi e Funari, racconteranno di pietra, scalpelli, sudore, segni e cave, storie tratte dal loro libro "So' impastato nel peperino" (Stampa Alternativa). Saranno poi le mani di Mario Matteucci a raccontarci i segreti della filatura e della tessitura di lino, canapa e fibra di cocco. In epoca medievale a Viterbo la valle del Paradosso, tra il quartiere di S. Pellegrino e quello di Pianoscarano, era luogo di mulini e frantoi, di acque ed orti. Oggi è rimasto un solo frantoio, che conserva ancora le antiche presse e macchine per la lavorazione delle olive, ma soprattutto l'arte della tessitura dei fiscoli, filtri per la polpa macinata delle olive. E Mario è l'ultimo detentore dei segreti dell'intreccio di questi fiscoli. Anche per lui è previsto, a breve, un libro Millelire di Stampa Alternativa.
Esiste insomma un'altra Viterbo, umile e appassionata, al di là degli spigoli delle vie, delle griglie delle finestre, dei corrimano delle scale belli ma troppo silenziosi e perfetti, da museo. Anche questa nuova performance a cura del gruppo teatrale "Volgiti, che fai" (testo e regia di Alfonso Prota), sarà aperta a tutti. Ingresso a sottoscrizione. domenica 27 infine (appuntamento alle 16.30 sulla piazza del Santuario de La Quercia), un gradito fuoriprogramma. Il Coordinamento "Salviamo l'Arcionello" accompagnerà gli ospiti del convegno CEM per una passeggiata-racconto alla scoperta della "cittadella delle acque" di fosso Luparo e della battaglia per il parco dell'Arcionello. Tutti sono invitati a partecipare.
Per la passeggiata-racconto di questa sera (venerdì) l'appuntamento è previsto per le 21.30 circa presso il parcheggio delle Fortezze (appena fuori porta Romana).