Viterbo -Tornano le passeggiate di Antonello Ricci I convegnisti del Cem all'Arcionello 28 agosto 2006 - ore 18,49
Un'immagine della passeggiata
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Senza filtro - Il coordinamento "Salviamo L'Arcionello" saluta i convegnisti del CEM (Centro Educazione alla Mondialità), ospiti del centro Domus de La Quercia per il loro 45° convegno (dal titolo "Tra bene e male? Il conflitto negli immaginari dell'educazione"), con una delle ormai famose passeggiate-racconto.
Insieme con Antonello Ricci, Umberto Cinalli e Alfonso Prota gli ospiti del CEM hanno ripercorso le tappe della battaglia gentile che un gruppo di associazioni e cittadini hanno portato e continuano a portare avanti da ormai più di tre anni. La cittadella delle acque di fosso Luparo, prima tappa della protesta sorridente del coordinamento, è diventata meta di un cospicuo gruppo di convegnisti e cittadini viterbesi alcuni dei quali assidui fruitori delleiniziative del coordinamento e del gruppo teatrale "Volgiti, che fai".
Termina così il percorso di quattro giorni che il coordinamento ha intrapreso insieme con il Centro di Educazione alla Mondialità. Gli ospiti del convegno, iniziato il 24 e terminato il 29 agosto, si sono avvicinati a Viterbo attraverso le storie di pietra, acqua, vita e conflitti di questa città.
Il percorso, iniziato giovedì 24 con il buon successo (oltre 200 persone) di "Sottoassedio" di Antonello Ricci, è proseguito venerdì sera con una passeggiata racconto alla riscoperta dei saperi artigiani, di acque uomini pietre racconti della città. Centocinquanta tra convegnisti e curiosi dell'ultima ora hanno percorso di notte via delle Caprarecce, valle di Paradosso, la rampa della porta murata di San Lorenzo. Sabato 26 le storie di cavatori e scalpellini raccolte nel libro "So' impastato nel peperino" (di Luciano e Giovanni Funari, a cura di Alfonso Prota, foto Stefano Frateiacci) edito da Stampa Alternativa sono state raccontate con una inedit performance a cura di "Volgiti che fai".
Mario Matteucci, ultimo erede dell'arte della filatura e dell'intreccio, ha continuato poi deliziando gli ospiti con la sua abilità di tessitore di fiscoli, filtri per la polpa macinata delle olive. Il suo sogno è realizzare un museo della fiscolo e dell'olio nella sua azienda nata centocinquanta anni fa. Ma questa è un'altra storia che Mario racconterà presto in un libro Millelire di Stampa Alternativa in preparazione.
Il saluto fra CEM coordinamento "Salviamo l'Arcionello" e "Volgiti che fai" è in realtà solo un arrivederci. È infatti già in programma per il Convegno 2007una collaborazione più stretta fra queste diverse realtà. Per far entrare un po' di Mondialità a Viterbo raccontandone le storie.