Senza filtro
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Le mura abbellite da una pensilina
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-Gentile redazione di Tusciaweb,
l'intervento dei consiglieri comunali Contardo e Federici sulla questione degli alberi tagliati e delle mura vuole dimostrare che l'amministrazione comunale non è immobile su tale tematica. Ottimo. E' lecito, a questo punto, attendersi un comportamento coerente con la volontà di "dare visibilità alle mura e preservarne l'integrità".
Se allo scopo ritenete comprensibile l'abbattimento dei tigli, allora avrete anche il coraggio di eliminare, dopo decenni, le finestre abusive di via delle Fortezze? Un gesto che inevitabilmente susciterà nuove polemiche, ma se amate veramente le mura, non dovreste esitare ad assumervi questa responsabilità.
Lo stesso vale per le pensiline delle fermate degli autobus di viale Capocci, le casupole diroccate presso Porta Fiorita e tutte le altre situazioni di degrado e ostruzione.
Avete annunciato i lavori presso la Torre della Bella Galiana e "Porta Valia" (che in realtà si chiama Porta di Valle, perché Porta Vallia - con due elle - è un'altra e sta dietro la chiesa delle Fortezze). Benissimo. Avrete allora il coraggio di far togliere il gazebo di plastica dentro l'antica abside di S. Maria della Palomba, altro gesto "scomodo"? E in quanto ad aprire un nuovo fornice nella cinta muraria: vi sembra questo il modo di conservarla?
Sull'illuminazione artistica realizzata dal Cev, che mi dite, signori amministratori, dei faretti di Porta Romana otturati con il catrame dopo un solo anno di vita? E di quello che illumina magnificamente le cabine elettriche? E il tratto dei tigli abbattuti, forse ora sarà finalmente illuminato?
Vedo che idee di ampio respiro, come creare camminamenti fruibili, abbattere case e spostare i silos del mulino, restano effimeri vagheggiamenti. Gli alberi sì e le case no, eh?
Noto, infine, che già cominciate a prendere di mira i pini mediterranei tra Porta Romana e Porta della Verità. Invito i cittadini che amano veramente Viterbo a stare in guardia contro chi evidentemente non sa sviluppare questo sentimento e preferisce nascondersi dietro tante chiacchiere e un vuoto linguaggio burocratico. Amare una città è tutta un'altra cosa.
Grazie per l'attenzione
Francesco Mecucci