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Antonello Ricci |
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L'ultimo tiglio abbattuto in via Capocci
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I lavori a Porta Murata
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-A Viterbo si rischia il mura contro mura.
La cinta muraria è il maggior monumento di Viterbo, Gabbianelli dichiara di volerla valorizzare, poi però autorizza la costruzione di un centro commerciale proprio a ridosso di Porta Murata, fa abbattere tigli lungo viale Capocci e si prepara ad altri interventi. Che valorizzazione è?
Antonello Ricci del coordinamento Salviamo l'Arcionello, una risposta ce l'ha.
E' la solita urbanistica del somaro - dice - senza programmazione, dove l'idea più evoluta di valorizzazione è il pratino all'inglese. Si ragiona soltanto per centri commerciali. Che portano auto, quindi servono nuovi parcheggi e siamo punto e a capo. Invece di liberare la cerchia delle mura, la si imprigiona.
E quel che è peggio, senza uno straccio di programmazione. Non dobbiamo dimenticare - ricorda - cosa successe nel 1997. Il crollo a Porta Fiorita. Le cause furono diverse, ma si parlò anche di lavori che erano in corso nella zona. Oggi si sta realizzando questa struttura che sarà interrata. Tutti i rischi sono stati calcolati?.
Ce n'è abbastanza per allargare l'orizzonte dall'Arcionello alle mura. Raccogliamo l'appello - anticipa Ricci - di Parroncini, rilanciando quello di Cortonesi, anche attraverso un forum. Insieme al coordinamento, Occhini ed allo stesso Cortonesi, organizzeremo un convegno per sensibilizzare la cittadinanza a fine settembre, preceduto da una passeggiata del tempo lungo tutto il circuito murario, forse il 17.
Con un invito a chi amministra. Prima di costruire, progettare. Mi risulta che a Porta Murata il direttore dei lavori fosse Antonio Mercanti - precisa - a monte Pizzo, dove è stato bloccato il cantiere per un fabbricato rurale, invece era un membro della commissione edilizia. Questo non ci sgomenta. Anzi. I professionisti possono essere una risorsa in più. Ma se ognuno pensa solo al suo orticello, la questione cambia. Ricordo Mercanti che in un dibattito sostenne come l'edilizia essendo il settore dominante in città, non si poteva fermare. Ricoprendo anche il ruolo di politico, da consigliere comunale, è una percezione drammatica.
Si ritorna sempre alla mancanza di progettazione. Sono stati tagliati i tigli, ad esempio - sostiene - ma qualcuno ha messo sulla bilancia benefici e danni? Sono state abbattute piante secolari, perché saranno piantante altre dall'altra parte della strada. Chi ci guadagna? Con tutto il rispetto, soltanto la Daniel Plants, tra tagliare e rimettere. Di certo non serve a valorizzare le mura, che in quel tratto tagliano verso l'interno. Solo la mente di persone che non girano per la città, può partorire certe cose.
Da viale Capocci alle Fortezze. Lodevole il recupero della chiesa - dice Ricci - ma a che serve l'anfiteatro, così a ridosso della Cassia? A Porta Romana, so che il sindaco vorrebbe abbattere il grattacielo per liberare la visione delle mura. Peccato che una volta venuto giù l'edificio, si metterebbe in luce il centro commerciale che sta costruendo alle ceramiche Tedeschi. Manca, come sempre, un segno organico.
Se da una parte (politica) non si programma, dall'altra a Viterbo l'opposizione che fa?
E' tempo - sostiene Ricci - che il centrosinistra provi a vincere. Se va avanti così, in assenza di compattezza e di una progettualità alternativa alla destra, perde. Le prossime elezioni a Viterbo le vince un uomo dell'Udc, come Santucci o un delfino di Gabbianelli, come l'assessore Rotelli. Serve una candidatura ed un progetto, forti, condivisi da tutti i partiti. Sennò, si può anche decidere di non andare a votare. O dare la preferenza per una persona come Santucci, anche se presentato dal centrodestra.