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I pagliacci
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- Martedì 5 settembre alle ore 21 si alzerà il sipario del Teatro dell'Unione a Viterbo sull'ultima tappa della fortunata tournee che ha portato in giro per l'Italia il dittico "Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni e "I Pagliacci" di Ruggero Leoncavallo.
La serata è stata organizzata dal Comune di Viterbo in collaborazione con la Solti sas di Ermanno Fasano, nell'ambito dei festeggiamenti per Santa Rosa che attirano ogni anno nella città dei Papi migliaia di fedeli e di turisti.
Un intenso lavoro di introspezione psicologica dei personaggi messo in atto per il dramma verista di Mascagni e un omaggio al regista Luchino Visconti, queste le due letture della regista Domitilla Baldoni. Per Cavalleria la regista ha voluto mantenere un impianto scenico ed un'ambientazione tradizionali, lavorando soprattutto sulla psicologia dei personaggi; il dramma de "I Pagliacci", invece si svolge sul set cinematografico di un film di Luchino Visconti dove realtà e finzione si mescolano per trasmettere agli spettatori emozioni che li terranno con il fiato sospeso fino alla fine.
Non ho voluto toccare l'ambientazione scenica di Cavalleria per i ricordi che legano Pietro Mascagni alla mia famiglia, mia madre, Silvana Caradonna, mi raccontava della frequentazione del compositore con casa Caradonna a Cerignola; il mio bisnonno infatti era il primo violino della filarmonica diretta dal compositore.
La regia de I Pagliacci, invece, è un omaggio a Luchino Visconti, il regista che volle sviscerare con le sue opere a fondo la questione meridionale ricercando i motivi dellabisso che separa il Nord dal Sud, un tema ancora oggi di grande attualità, anche politica.
Otteniamo così, ha spiegato la regista, per quanto concerne Cavalleria Rusticana, una lettura dei personaggi più moderna, con una Santuzza risoluta, Turiddu e Lola due giovani innamorati vittime di scelte sentimentali sbagliate, Alfio carrettiere siciliano dal carattere forte e mamma Lucia, una vera donna del Sud che si piega ai voleri del figlio accettando sotto il suo tetto la donna che mal sopporta, ma che il figlio ha deciso di sposare.
Per quanto riguarda I Pagliacci tutto è reale pur nella finzione scenica, Canio e Nedda sono davvero marito e moglie , Silvio è lamante di Nedda ed il cattivo Tonio trova nella sua deformità la spiegazione alla sua perversione, e che, al limite della follia armerà la mano di Pagliaccio che ucciderà i due amanti al termine di una scena surreale, dove i protagonisti si muovono , come marionette manovrate da un destino crudele, sul palco del povero teatro di paese.
I cast di grande spessore e valenza scelti dallImpresa Artistica S.O.L.T.I. del volitivo Ermanno Fasano, con i quali ho intrapreso questo viaggio meraviglioso - ha concluso Domitilla Baldoni - sono già di per sé una garanzia per la buona riuscita di uno spettacolo già tante volte rappresentato in tutto il mondo, ma che spero, con questa mia lettura, consentirà anche agli spettatori di Viterbo di portarsi a casa un piccolo pezzo della storia di Santuzza e Turiddu, di Canio, e dellamore di Silvio per la sua Nedda.
Personaggi ed interpreti Cavalleria Rusticana: Laura Niculescu (Santuzza), Mario Leonardi (Turiddu), Ettore Nova (Alfio), Mamma Lucia (Erika Zanaboni), Emanuela Del Giudice (Lola); Pagliacci: Daria Masiero (Nedda Colombina), Miro Solman Busolin (Canio Pagliaccio), Ettore Nova (Tonio Taddeo), Marzio Giossi (Silvio), Gianni Leccese (Peppe Arlecchino). Maestro Direttore e Concertatore - Claudio Micheli; Regia: Domitilla Baldoni. Orchestra e Coro: A.M.P.; Maestro Collaboratore: Fulvio Bottega. Light designer, Manrico Fasano. Organizzazione Artistica: S.O.L.T.I. di Ermanno Fasano.