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- Dunque il mattone ecologico ha due versioni, quella di cui parla il gruppo consiliare di An e laltra di cui parla il senatore Bonatesta.
Allo stato delle cose non è dato sapere le diversità di natura tecnica, tecnologica, di impatto ambientale e di resistenza del materiale prodotto, men che meno se si tratta di due versioni della stesso progetto, portate avanti in periodi diversi, da due differenti correnti di An.
Certo il comunicato ultimo dei consiglieri di An lascia irrisolti molti aspetti e questo ci fa sorgere dei dubbi.
Ma partiamo dal comunicato di An che cito testualmente.
Il progetto non costerà un euro ai cittadini perché vi sarebbe una società privata disposta ad investire capitali e questo nonostante il vincolo imposto dalla regione Lazio di controllo del materiale prodotto nel corso del primo anno. E qui si insinua il primo dubbio: può un imprenditore investire milioni di euro su un progetto innovativo in senso assoluto, che non ha precedenti e sul quale peraltro pende la spada di damocle dei controlli della Regione?
Sempre stando allincipit di An si legge Rimanendo nellambito della nostra provincia potremmo ripulire le discariche di Monterazzano, Casale Bussi e Tarquinia svuotando questi siti esauriti o vicini ad esserlo, riportandoli allo stato naturale in quanto tutto il materiale ivi esistente potrà essere trasformato attraverso la tecnologia reci.
Ci pare di aver capito che la capacità di lavorazione della fabbrica sarebbe pari allincirca al quantitativo di rifiuti prodotti annualmente in tutta la nostra provincia.
Ma ad oggi il dato complessivo dei rifiuti in provincia di Viterbo si cumula per effetto di una raccolta differenziata tra le più basse dItalia. Giusto?
Se questo è vero allora viene da chiedersi: se la fabbrica del mattone avesse veramente la capacità di divorare lintero quantitativo di rifiuti oggi prodotto, che bisogno ci sarebbe di spingere la raccolta differenziata? Dunque la fabbrica del mattone come fattore di impedimento dello sviluppo del senso civico dei cittadini, con buona pace del riuso e del riciclo dei materiali di cui veramente cè bisogno?
Ma altri dubbi ci assalgono e quindi chiediamo: premesso che solo le giostre del luna park si riescono a montare in 48 ore, quanto tempo necessiterebbe per avere la fabbrica del mattone ecologico funzionante a pieno ritmo, calcolando permessi, varianti, licenze e tempi di costruzione? E nel mentre i rifiuti che i cittadini continuerebbero a produrre giornalmente dove altro finirebbero se non in discarica?
Insomma quanto lavoro arretrato, depositato in discarica, avrebbe la fabbrica del mattone ecologico prima di iniziare a consumare i rifiuti prodotti giornalmente dai cittadini?
Quanto tempo impiegherebbe per lo svuotamento e la conseguente bonifica dei siti oggi in via di esaurimento?
Domande di senso comune, certamente non da tecnici, alle quali siamo sicuri che il sindaco ed il suo partito sapranno dare adeguate risposte.
Certamente nel silenzio monterebbe il dubbio che con questo progetto del mattone ecologico si rischia solo di prolungare sine die lesistenza del sistema delle discariche senza volerlo apertamente ammettere e con laggravante di rendere superflua la raccolta differenziata.
Unultima notazione: personalmente credo che tutti i socialisti, di sinistra, di centro e di destra, tutti i figli più o meno legittimi della diaspora generata dallo scioglimento del PSI, dovrebbero essere fortemente contrari al sistema delle discariche.
Perché? Vi ricordate 15 anni fa la tangentopoli locale? Nacque e si sviluppò proprio intorno ad una discarica.
Allora furono molti i protagonisti della vita politica attuale che sostenevano che la discarica era la madre di tutti i malaffari.
E oggi che non governano più i socialisti?
Fabio Scalzini (Sdi)