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Il consigliere Federici
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Senza filtro - Sono passati ormai alcuni giorni da quando abbiamo inviato alla Regione Lazio e alla Provincia di Viterbo una lettera con allegato il progetto del “mattone ecologico" e siamo tuttora in attesa di un qualsiasi cenno di riscontro, rimanendo per ora fiduciosi sulla possibilità di una sinergica collaborazione, intendiamo chiarire alcuni punti.
Se questi enti ancora non si muovono i cittadini di Viterbo e della sua provincia ci chiedono sempre più spesso dei chiarimenti sul funzionamento del progetto esternandoci la loro fiducia nello stesso.
Al momento stiamo organizzando una conferenza stampa e un’incontro dibattito aperto ai cittadini, giornalisti e a quanti vogliono chiarimenti di vario genere, con l’ideatore di questa tecnologia Bernabei e con i responsabili della ditta interessata a metterla in pratica; inoltre a breve su un sito web di informazione di Viterbo metteremo in funzione un video che chiarisce ogni fase del funzionamento del mattone ecologico.
Riportiamo pertanto le dieci domande che ci vengono rivolte con più frequenza e le relative risposte.
Chi ha inventato questo nuovo sistema per lo smaltimento dei rifiuti?
Questo processo basato sul brevetto mondiale del architetto Raffaello Bernabei, è stato messo a punto e verificato presso l’Istituto sperimentale per l’edilizia di Guidonia e dal dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica dell’Università la Sapienza di Roma.
La valutazione di congruità tecnico e scientifica è stata rilasciata dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e certificata dal Consorzio CREA(Costruzioni Ricerca Energia Ambiente), formato da : ANPA, CNR, IMI, ENEL, ENEA, C.R.E.A, Corp.Scrl, ministeri dell’Industria, del Lavoro e della Sanità, Università di Udine e Venezia.
Quali sono i vantaggi nell’usare questo sistema?
Questo processo permette di trasformare volumi di RSU di qualsiasi dimensione, non si hanno impatti ambientali secondari; si eliminano gli svantaggi dei metodi tradizionali di smaltimento, conferimento in discarica e termodistruzione che provocano pesanti ed irreversibili danni ambientali.
Inoltre i costi di esercizio sono minori rispetto ai trattamenti convenzionali ed in più c’è la possibilità di vendere il prodotto finale.
Come funziona la trasformazione dei rifiuti?
Il processo di trasformazione si ottiene mescolando in un’apposita macchina, mescolatore a vite, l’RSU polverizzato, con un additivo polimerico più lo specifico catalizzatore, che interagendo con i componenti deperibili, in un tempo di 180/260 secondi distruggono la flora batterica, rendendo inerte il prodotto.
Come avviene questo processo?
Il processo avviene sempre a freddo, si raggiunge la temperatura massima di 40° durante la polimerizzazione del prodotto, ad eccezione della fase di essiccamento della miscela di RSU( rifiuto solido urbano), viene quindi recuperato il vapore acqueo attraverso uno specifico sistema e depurato con l’ausilio di scrubber, in nessun caso viene liberato in aria.
Non vengono prodotti rifiuti finali da depositare in discariche dato che tutti gli scarti del processo vengono riciclati nel processo stesso.
Quale è il prodotto finale?
Oltre ai granuli di varia dimensione, si possono ottenere manufatti di differente forma ed utilizzo, sia nel settore edilizio che in quello dell’arredo urbano generico come brecciolino, mattoni, piastrelle, materiali per impiantistica.
Il materiale ottenuto è esente da flora batterica, esente da muffe, inodore, resistente al fuoco, di ottima resistenza allo schiacciamento.
Perché dite che con questo sistema si può fare a meno del riciclo dei materiali?
E’ constatato che il riciclo e la separazione di molte componenti dei rifiuti non è economicamente conveniente a causa dei costi elevati di rigenerazione necessari al loro riutilizzo, pertanto questi prodotti “soggiornano” senza essere venduti nei piazzali di queste industrie, in attesa di essere riportati un discarica, comportando ulteriori costi al cittadino.
Quanto costa questo impianto?
L’importo chiavi in mano completo di opere elettromeccaniche e opere civili, compresa l’industria per la realizzazione dei manufatti per l’edilizia costa circa 15milioni di euro a totale carico della ditta realizzatrice, agli Enti territoriali ed ai cittadini non costa nulla.
Sorgerà su un terreno di 3 ettari e tutto il lavoro verrà svolto al chiuso.
Quale è la potenzialità di questo impianto?
L’impianto proposto è dimensionato per trasformare 250 tonnellate al giorno di RSU per 6 giorni la settimana, con ciclo continuo di 24 ore giornaliere, pari ai rifiuti prodotti dalla sola provincia di Viterbo.
Perché siete contrari ai termocombustori o termovalorizzatori?
Questi producono squilibri all’ecosistema, sia per l’elevata quantità di anidride carbonica prodotta sia per l’elevato consumo di ossigeno sia per la produzione di diossina, causata da presenza di materie plastiche, oltre al problema delle emissioni in aria resta il problema delle ceneri che richiedono discariche adeguate essendo estremamente pericolose per la loro volatilità e tossicità. Inoltre questo tipo di processo è caratterizzato da costi enormi.
Perché siete contrari alle discariche?
Queste producono enormi danni ambientali, generando degrado ambientale, inquinamento atmosferico e delle falde acquifere, miasmi, roditori etc., particolarmente sentiti dalla popolazioni che risiedono intorno a queste zone.
Ritenendo di essere stati chiari nelle nostre argomentazioni, fino all’incontro con la cittadinanza e l’ideatore della tecnologia del Recupero ecologico chimico industriale, non intendiamo intervenire oltre sulla questione, invitiamo quanti chiedono ulteriori chiarimenti, a cominciare dal segretario dello Sdi Scalzini, a partecipare e soprattutto di evitare allusioni, che anche se non siamo abituati a farlo e non ci piace farlo, ci porterebbero a passare alle vie legali.
Per il gruppo di An i consiglieri comunali
Maurizio Federici
Enrico Maria Contardo