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L'arrivo a Santa Rosa
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Senza filtro - Grande successo di partecipazione per le tre giornate di trekking, organizzate dall'Associazione culturale Take Off, sulle vie dell'esilio di Santa Rosa.
Un prova dura, difficile, un percorso francescano di straordinaria bellezza, tra boschi e castelli medioevali, lungo circa 54 chilometri. Oltre 130 persone, nelle tre giornate, si sono recate, da Viterbo, prima a Soriano nel Cimino, poi a Vitorchiano, e poi nuovamente a Viterbo.
Molti i partecipanti viterbesi ma con presenze significative di forestieri provenienti da diverse località: Roma, Milano, Modena, Napoli e così via.
Tutti hanno voluto e potuto provare la fatica sopportata da santa Rosa da Viterbo durante il suo esilio dalla sua città, iniziato nel mese di dicembre 1250 e conclusosi nei primi giorni del mese di gennaio successivo, poche settimane prima della sua morte avvenuta il 6 marzo 1251.
Dopo la straordinaria benedizione ricevuta da Padre Agostino Mallucci, impartita con la reliquia del Santo di Assisi, il folto gruppo è partito domenica scorsa dalla Basilica di San Francesco di Viterbo, per arrivare fino a Soriano nel Cimino dove c'è la cosiddetta "Cuna", luogo in cui la giovane santa trovò riparo.
Per tutti i partecipanti anche i saluti dell'assessore provinciale alla cultura Renzo Trappolini. Il tempo si è mantenuto sereno per tutte e tre le giornate. Le Pro Loco di Soriano e Vitorchiano si sono prodigate per assistere i partecipanti al trekking, lungo il percorso, con caffè, cioccolata, acqua e panini. Significativa la presenza del gruppo sorianese capeggiato da Angelo Taddei.
Nella giornata di lunedì nuova partenza da Soriano nel Cimino per arrivare fin sotto la incantevole rupe di Vitorchiano. Notevole l'interesse per il Castello di Fratta, incontrato durante il percorso, per il sito archeologico di Corviano, per la chiesetta di santa Maria degli Arrotini e per la restaurata chiesa di san Michele. Il terzo giorno, quello che ha portato il gruppo da Vitorchiano a Viterbo, è iniziato con un incontro con suor Gabriella, priora delle locali sorelle trappiste.
Suore, queste, che pregano e lavorano assistendo con medicinali e altri mezzi economici, i poveri del mondo. In particolare nelle Filippine, dove il sistema sanitario è carente, in America del sud e in tutto il mondo. L'interessante incontro si è tenuto alla presenza del sindaco Gemini Ciancolini.
Suor Gabriella ha, infine, sottolineato l'importanza della figura di Santa Rosa, in particolare per i giovani, esempio di povertà e carità francescana. Le tre giornate di trekking si sono concluse, ovviamente, con una visita al santuario viterbese, dove è conservato il Sacro Corpo, e alla vicina Domus dove sono stati ricevuti e salutati da suor Annunziata e madre Chiara.
Tutti si sono dati appuntamento per il prossimo anno. L'iniziativa è stata patrocinata dall'Amministrazione provinciale di Viterbo e dai comuni di Soriano, Viterbo e Vitorchiano.