Senza Filtro - “Mario Soggiu non vuole la politica strillata e la rissa all’interno del partito? Bene: abbia allora il coraggio di rifiutare l’incarico ricevuto e, contemporaneamente, per essere credibile, spieghi come mai non si è accorto della politica strillata fatta (sino ad alcuni mesi fa) dal suo amico Gabbianelli, dall’allora ministro Gasparri, da Meroi, da Mario Lega, da Bianchini, dal ben noto Fabrizio Moretti e dagli inutili idioti che, per fare vedere che anche loro esistono, hanno avuto bisogno di sottoscrivere, periodicamente, i pezzi di carta loro sottoposti e da inviare a Roma.
Non vuole la rissa? Perché allora ha accettato quella sino ad oggi orchestrata dai soliti noti? Vuole la concordia ed il dialogo con tutti? Perché sino a ieri ha rifiutato tutte le proposte di collaborazione della federazione comprese le candidature alla Provincia ed alle politiche offerte a lui personalmente ed ai suoi amici di Nuova alleanza?”.
E veramente calma, questa volta, la replica del senatore Michele Bonatesta all’intervento di Mario Soggiu che ha spiegato come intenderà muoversi nel ruolo di commissario straordinario di Alleanza Nazionale a Viterbo.
“Dici che intendi adottare la politica delle “porte aperte” in federazione per chiunque voglia entrarvi? Ma non è la stessa adottata dal sottoscritto? Ricordi? prosegue l’ex presidente provinciale di An -. Porte aperte per tutti, sia in entrata, sia in uscita. Com’è che tu non hai mai accettato l’invito a varcare quella porta? Com’è che i tuoi amici ne sono stati fuori, per propria scelta, per ben sei mesi e continuavano a strillare ed a fare rissa? Come pensi, oggi, di essere abbracciato da tutti quelli che, con fatti e parole, in questi anni hai sempre insolentito?
Che hai problemi di memoria sottolinea il senatore Bonatesta lo dimostra anche il fatto che mi dai candidato quando diventasti presidente provinciale, nel febbraio 2001. Io non ero candidato. Il candidato di Destra sociale, sostenuto anche da me contro di te, era Angelo Pizzi e solo per l’intervento di Storace, leader nel Lazio di Destra sociale (che mi chiese di lasciarti vincere), abbandonai Pizzi e tu diventasti presidente. E al congresso successivo io mi proposi, nella veste istituzionale, come candidato unitario: tu, Gabbianelli e Meroi rifiutaste. Cosa ti fa pensare, ora, di riuscire a trovare un candidato unitario? Hai forse intenzione di riproporre il sottoscritto?
Concludo - dice l’esponente di Alleanza nazionale -. Perché non puoi essere tu commissario provinciale di An (nonostante l’autorevole investitura di Fini) o, in ogni caso, perché io non potrò mai riconoscerti in tale veste? Per un problema, a mio avviso, di Statuto del partito. La federazione non è stata commissariata per “gravi fatti”. Lo ha detto anche il coordinatore regionale, Aracri: nessuno mi ha cacciato. Mi sono dimesso spontaneamente, ritenendo di avere esaurito il mio ruolo e che, per mia dignità, era bene uscissi di scena consegnando un partito vincente anche in questa occasione, come in tutte le altre.
Nel caso di dimissioni, pertanto, è pretestuoso cercare falsi superpartes. Il testimone lo prende il vice presidente vicario che porta il partito al congresso straordinario entro tre mesi, come prevede appunto lo statuto e come era stato proposto a Roma dal sottoscritto. Nominare Mario Soggiu ( e Mario Soggiu che accetta) significa solo volere la rissa, la politica urlata. Ho usato, questa volta, il tono sommesso che tanto piace a qualcuno quando, ad usarlo, devono essere gli altri? E... tanti auguri di Buona Pasqua a tutti.”