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Angela nella casa occupata |
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La "camera da letto" |
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L'"armadio" |
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Immondizia e una finestra rotta |
- Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Angela Acciaresi di Tuscania, 71 anni cardiopatica, che da oltre un mese sta combattendo la sua battaglia per avere un tetto degno di questo nome.
Dopo molti tentativi in comune e all’Ater, la Acciaresi, con una lettera a Tusciaweb, rende pubblica la sua occupazione di una casa popolare. (nei link a lato gli articoli di Tusciaweb sulla vicenda). Come dire: a 71 anni costretta ad occupare una casa popolare.
Caro Carlo,
avendo a lungo atteso una risposta da parte degli enti competenti ed avendo tentato ogni cosa possibile, malgrado le mie precarie condizioni fisiche, di focalizzare le attenzioni pubbliche sul mio caso, non ho avuto altra scelta di prendere possesso di una casa popolare occupandola. Questo nonostante i numerosi problemi di natura etica che mi sono posta.
Quando sono giunta nella "mia" nuova casa, non ho potuto fare a meno di notare, con mio grande rammarico, come l'Ater (l'ente per le case popolari) lasci case sfitte per moltissimo tempo, che si deteriorano e si riempiono di immondizia, mentre ci sono persone che non hanno un tetto sotto il quale vivere.
Sono una decina di giorni che vivo in condizioni ai limiti della sopportazioni, senza acqua e senza luce, con l'immondizia accumulata dai precedenti proprietari.
Una signora albanese mi porta il pranzo gratuitamente a casa, cosa che il comune non mi fornisce perché "non ha contenitori a disposizione".
Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato assistenza e solidarietà, soprattutto i giornalisti ed i ragazzi di Vertice Primo, anche se mi dispiace che queste attenzioni non siano venute da chi di dovere...
Un abbraccio,
Angela