Senza Filtro - Dalla lettura del documento della Federlazio di Viterbo, appare subito evidente il lodevole tentativo di coinvolgere tutti gli esponenti politici, al di là delle loro posizioni, nella difesa del sistema Tuscia.
I temi affrontati dalla Federlazio, sono in larga parte condivisibili. Essendo però da tantissimo tempo all’ordine del giorno, ritengo vadano verificati in pubbliche riunioni alla presenza di tutti i soggetti politici e sindacali. Essi a mio parere, debbono divenire una vera e propria vertenza di tutta la Tuscia.
La campagna elettorale però, potrebbe allontanare le necessarie convergenze e non favorirne la creazione. Ritengo che il momento particolare imponga al dibattito politico le questioni più attinenti alla democrazia.
Personalmente provo profondo disappunto nel constatare, così come avviene alla televisione, che i soli autorizzati a dibattere le scelte politiche siano i soliti, seppure bravi, esponenti politici. Questo fatto non è casuale. E’ conseguente alla riforma elettorale, che lo ha aggravato, ma è anche un diffuso comportamento, radicato a Viterbo, contro il quale in quanto socialista, continuerò sempre a ribellarmi.
La ricerca del massimo coinvolgimento è da sempre la linea dei socialisti ed ora sta divenendo la questione centrale della vita democratica. Coinvolgimento per i socialisti, vuol dire offrire a tutti, i mezzi e la possibilità di poter esprimere apertamente la propria opinione; dare a tutti la possibilità di contribuire alla costruzione democratica dello sviluppo.
E’ una cosa decisamente in controtendenza con la società attuale.
I valori democratici sono irrinunciabili e per questi ritengo valga la pena sempre di battersi.
Occorre allora aprire un grande dibattito con i cittadini, i sindacati, i partiti politici sulla cosidetta riforma elettorale, che limita la possibiltà di scelta da parte dei cittadini, accresce lo strapotere dei vertici politici ed infine accentra maggiormente i poteri decisionali nelle mani della politica della capitale.
Sono questi i temi sui quali deve esprimersi chiaramente la politica viterbese.
Dal dibattito non potrà che emergere la richiesta della modifica del sistema elettorale da poco approvato e quindi che Roma diventi finalmente Roma capitale e venga considerata a se stante ripetto le province del Lazio.
.
Ciò che occorre comunque, è che non manchi mai la pressione democratica e costante dei cittadini. Solo così sarà possibile arrestare la trasformazione della nostra provincia in dormitorio, pretendere valide infrastrutture indispensabili per la creazione dello svilippo economico.
Raimondo Chiricozzi
Candidato al Senato nella lista I socialisti