Senza Filtro - “Caro sindaco, dopo via Marconi è intenzione della sua amministrazione chiudere anche la scuola elementare Edmondo De Amicis. Se così dovesse essere sappia che Alleanza nazionale è assolutamente contraria, senza “se” e senza “ma”!”.
Inizia così la nota diffusa alla stampa questa mattina dal senatore Michele Bonatesta.
“Mi si dice spiega il parlamentare viterbese di Alleanza nazionale che a Palazzo dei Priori esisterebbe una delibera di giunta (o che, comunque, gli uffici avrebbero avuto specifiche indicazioni in tal senso) per cui, nel periodo estivo, i circoli didattici del Carmine, dell’Ellera, di Grotte Santo Stefano e de La Pila saranno interessati da lavori per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Si tratta di lavori previsti dalla normativa vigente per quanto concerne la scuola e doverosa, oltre che logica, mi sembra la scelta di partire da quelli dedicati all’infanzia. Ma perché, nell’elenco dei circoli didattici interessati manca il 1°, vale a dire la scuola elementare “Edmondo De Amicis”, situata in pieno centro storico, in via Emilio Bianchi, quella che tutti noi con i capelli bianchi (o senza perché, purtroppo, caduti) ricordiamo come “Le monachelle”?
Non credo - prosegue il senatore Bonatesta che possa essere presa per buona la giustificazione (che si dice avrebbero dato gli uffici comunali) in base alla quale i soldi non basterebbero per un intervento che riguardi l’intero settore dell’infanzia nel capoluogo dato che, quando si decide di intervenire in un comparto, la spesa deve essere resa possibile per tutti e non per una sola parte. Anche perché (e spero di non ricordare male), quando ci fu, a suo tempo, l’incontro con la federazione provinciale di Alleanza nazionale, le fu comunicato che la scelta politica del partito era quella di privilegiare gli interventi per la messa a norma delle scuole del capoluogo ed in tal senso i rappresentanti istituzionali di An si impegnarono perché venissero stanziati i necessari fondi da parte della Regione Lazio.
Cosa è cambiato da allora per far sì che solo le bambine ed i bambini de “Le monachelle” debbano continuare ad andare a scuola senza la garanzia che i locali che li ospitano siano a norma per quanto concerne la sicurezza?
Né posso prestare credito - sottolinea l’esponente di Alleanza nazionale alla “voce” che, persone interessate a gettare discredito sulla parte politica che rappresento, vorrebbero malignamente mettere in giro in base alla quale, a monte di questa mancata inclusione del 1° circolo nei lavori per la scuola dell’infanzia, ci sia una precisa volontà da parte dell’amministrazione comunale di procedere, nel tempo, alla chiusura della scuola stessa visti i problemi ed i disagi che, a seguito della chiusura di via Marconi, si creano con i genitori delle bambine e dei bambini che la frequentano , disagi e problemi che scomparirebbero d’incanto nel caso in cui la scuola venisse trasferita altrove, salvando così anche l’infelice scelta di aver chiuso via Marconi al traffico automobilistico.
Io credo - insiste il senatore Bonatesta che la città (non il sottoscritto) abbia diritto ad una sua risposta chiarificatrice e tranquillizzante anche se, ultimamente, il suo “dialogo” con i cittadini sembra aver perso un po’ di quel mordente che in passato lo aveva al contrario caratterizzato.
Colgo comunque l’occasione per fare presente all’assessore ai servizi sociali, Mauro Rotelli, che la “De Amicis” è ancora piena di barriere architettoniche. Possibile che la cosa gli sia sfuggita nonostante la presenza, a Palazzo dei Priori, anche di un valido consulente per i problemi dei disabili?
L’assessore Rotelli è troppo giovane per ricordare. A quei tempi, forse e giustamente, preferiva frequentare le discoteche ed i pub ma la necessità di un ascensore in questa scuola fu sollevata proprio dal sottoscritto ai tempi, addirittura, in cui era sindaco Fioroni.
Dopo Fioroni c’è stato Meroi e dopo ancora Gabbianelli ma… a “Le monachelle” l’ascensore ancora non c’è. Anche questo conclude il senatore Bonatesta lo dobbiamo interpretare come un rafforzamento di quella voce malignamente messa in giro per cui si starebbe lavorando per arrivare, di fatto, alle necessità di chiudere definitivamente questo plesso o ci troviamo solo di fronte ad una “distrazione” dell’assessore ai servizi sociali, Mauro Rotelli?”