Riceviamo e pubblichiamo
- Umberto Cinalli mi accusa di aver perduto una buona occasione per stare zitto in relazione alla mia lettera al presidente Marrazzo nella quale chiedo di rivedere la delibera regionale con la quale si istituisce una Zps interessante anche larga parte del nostro territorio provinciale.
Pur avendo letto con attenzione la risposta, non sono riuscito a trovare argomentazioni concrete ed obiettive a sostegno delle sue tesi.
I soliti luoghi comuni sul “riequilibrio del rapporto tra l’uomo ed il suo ambiente“, gli abitudinari riferimenti agli “ interessi personali e di piccoli gruppi di potere“ ed un per la verità incomprensibile passaggio “ sull’accettazione da parte degli amministratori dell’onere della complessità della loro funzione che porta alla conclusione della necessità che “ e competenze dei tecnici e dei politici sia posta al centro della discussione politica“. .!?!
Ma al di là degli slogan che non costa nulla lanciare, credo che il vero nodo in materia ambientale sia un altro.
Quelli di rappresentare e difendere la tutela e la salvaguardia dei suoli, la salute dei cittadini, la non alterazione dell’equilibrio naturale, il mantenimento delle specie protette sono princìpi totalmente e sinceramente condivisibili.
Non serve essere verde od iscriversi ad associazioni ambientaliste per sostenere assunti che ogni persona di normale buon senso credo faccia propri.
Ritengo però che salvaguardare l’ambiente voglia anche dire far crescere il territorio, svilupparlo in sinergia con gli interessi della popolazione, ritenere che una seria politica ambientale possa farsi anche promuovendo il principio dello sviluppo di attività economiche sullo stesso.
La teca di vetro su zone di grande interesse sì ambientale, ma anche turistico, culturale e più largamente produttivo, non è automaticamente la soluzione migliore.
Altrimenti cosa vorrebbe dire il tanto replicato riferimento allo sviluppo “sostenibile“ così caro alla sinistra?
Questo volevo dire con la mia lettera al presidente Marrazzo e questo voglio ribadire a Cinalli.
Il mio interlocutore non può infatti tentare di far credere alla gente che le polemiche fortissime levatesi dopo l’emanazione della delibera 651 siano frutto di una manovra politica degli oppositori dell’attuale maggioranza regionale.
Non mi pare infatti che tra i tanti autorevoli intervenuti al riguardo (ne cito uno per tutti ), l’onorevole Tidei appartenga al mio schieramento; non mi pare che tra i tanti presidenti dei parchi, che hanno chiesto a Marrazzo le stesse cose che ho chiesto io, tutti aderiscano al centrodestra. Non mi risulta che tra i molti sindaci che si sono mobilitati tutti facciano riferimento alla CdL. Non mi sembra verosimile che tra le numerose associazioni venatorie che contestano tale atto, tutte guardino con simpatia all’attuale governo nazionale.
Allora questo cosa vuole dire?
Che il problema è sentito da molti, che questa delibera preoccupa vasti ambienti, che non si può liquidare tutto con un atto di giunta.
Io non so, al contrario di Cinalli, se ” tecnici affermati e competenti siano già intervenuti a sottolineare la inconsistenza dei rilievi “.
Sono invece certo che i fautori della “concertazione“ globale, i propugnatori dei “tavoli permanenti“, i paladini del “dialogo istituzionale“, se ne sono strafregati di tutto questo e hanno deliberato un atto di grande importanza e rilievo in assoluta autonomia: senza confronto con enti locali, comunità montane, parchi, associazioni, organismi interessati.
Questo la dice lunga, caro Cinalli, sul perché.
Ed allora facciamola una buona volta finita col dare degli incompetenti ai rappresentanti istituzionali dei cittadini sul territorio, ritenendoli degli inetti e dei “dipendenti intellettualmente“ se solo osano contestare, anche da sinistra, il verbo dei verdi e degli ecologisti.
La vostra tanto amata “concertazione“ non può essere uno strumento da utilizzare solo quando si ha certezza di unità di intenti.
Quella non è concertazione: è presa in giro delle istituzioni e soprattutto dei cittadini.
Marcello Meroi
Deputato di An