Senza Filtro - “La richiesta di un parere alla Corte dei Conti sulla possibilità di rinnovare il contratto ai lavoratori ex interinali è indice della nostra volontà di trovare soluzione ad un problema inizialmente inesistente, e comunque non riconducibile alla nostra azione di governo”. Il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli spiega i motivi che hanno portato la giunta a deliberare la richiesta di pronunciamento alla sezione regionale del Lazio della Corte dei Conti, indispensabile a mantenere l’attuale rapporto con 30 lavoratori atipici. Senza però tralasciare, contemporaneamente, la ricerca di strade alternative.
La situazione nasce con lo sforamento del patto di stabilità nel 2005. Ed è una situazione che determinata dall’entità delle uscite e non dalle disponibilità di cassa già nel mese di marzo dello stesso anno, con l’approvazione della variazione di bilancio della precedente amministrazione a ridosso delle elezioni, vedeva il collegio dei revisori fornire la certificazione del primo sforamento trimestrale al ministero del Tesoro, registrando uscite intorno a 6 milioni di euro, impossibili da recuperare.
Chiusa la premessa, si torna ai lavoratori ex interinali. “Questi continua Mazzoli - rivestono un ruolo importante per il buon funzionamento degli uffici e l’erogazione di servizi. La legge Finanziaria 2006 inizialmente non poneva vincoli in merito, nonostante lo sforamento del patto di stabilità. Il 17 febbraio invece il ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso una circolare nella quale si specifica che è precluso “il ricorso alle procedure di mobilità in entrata e all’istituto della somministrazione di lavoro temporaneo (ex lavoro interinale)”. Stando così i fatti, il rinnovo dei contratti non sarebbe possibile”.
Esiste però anche un pronunciamento dell’Upi, secondo la quale il lavoro ex interinale viene visto come fornitura di servizi piuttosto che assunzione di personale. Infine, per tenere sotto controllo le spese degli enti, con decreto ministeriale del 18 febbraio 2005 è stato creato un codice (Siope): le spese per il lavoro interinale sono indicate una prima volta alla voce “spese correnti: personale” e una seconda alla voce “prestazioni di servizi: lavoro interinale”.
“La situazione conclude il presidente è dunque molto controversa. E’ per tutte queste ragioni che abbiamo ritenuto opportuno, oltre che doveroso, richiedere immediatamente il parere della Corte dei Conti, ai fini di un controllo collaborativo. E’ chiaro che non si tratta di un problema di natura economica: la copertura finanziaria è infatti assicurata. Stiamo comunque studiando soluzioni alternative che possano garantire a queste 30 persone un dignitoso prosieguo del rapporto di lavoro”.