Senza Filtro - Ogni stato basa la propria identità, ha la necessità di costruire il proprio futuro su alcune precise date simbolo che sono di rottura con il periodo precedente e contemporaneamente punti di partenza di un nuovo percorso e un insieme di valori comuni.
Il 25 aprile di cui si celebra il sessantunesimo anniversario rappresenta pienamente questa data, un giorno di festa e di libertà.
E’ nostra convinzione che il faticoso percorso che ha portato alla Liberazione dell’Italia costituisca un patrimonio comune di tutti gli italiani. Un valore aggiunto che nessuno può pensare di mettere in discussione e che fa del 25 aprile una vera e propria data che unisce e non può dividere.
Il 25 aprile del 1945, sessanta anni fa, il territorio italiano veniva finalmente liberato dagli Alleati e, in buona parte da gruppi di partigiani organizzati.
L’esercito tedesco costretto alla fuga sarà poi successivamente e definitivamente sconfitto sotto i colpi dell’esercito americano e di quello russo. La sconfitta del folle progetto di Hitler consegna al mondo intero una possibilità di libertà e di crescita economica che lo stato italiano a fatto propria. Infatti, la data del 25 aprile per il nostro paese, rappresenta lo spartiacque, il punto di passaggio fra un’Italia tristemente divisa e coinvolta in una guerra senza futuro e un paese che faticosamente ritrova le basi ideali per la ricostruzione economica e politica.
Dalla data e dal valore del 25 aprile 1945 nasce, quindi, l’Italia.
La nuova Italia.
Dalla liberazione dell’occupazione tedesca e straniera nasce un nuovo stato italiano basato su una libera carta costituzionale, che sarà poi ratificata successivamente, e che garantirà nel tempo le regole di vita democratica tuttora in vigore.
Si organizzano i partiti, rappresentanti politici dei cittadini, viene dato inizio alla ricostruzione di un paese duramente provato dagli eventi degli anni precedenti.
Sono anni questi, di dura fatica, di vero e proprio “dopoguerra”, dove il paese Italia, semidistrutto, ritrova la voglia di fare, di vivere serenamente, di lavorare e produrre, di uscire fuori. Noi tutti conosciamo quegli anni: chi direttamente coinvolto, chi come tanti di noi per “sentito dire”.
A distanza di sessanta anni, per tutti noi, valgono ancora più che mai i valori che hanno portato alla rinascita dello stato italiano; le fondamenta su cui è stata ricostruita l’Italia sono tuttora in piedi e come allora punti di riferimento insostituibili.
Se tutto ciò è vero è allora chiaro che all’interno della Lotta di liberazione oggi sono presenti tutti gli italiani, con la loro identità plurale raggiunta attraverso la varietà di idee, di opinioni e di culture che unisce da molto tempo i destini e che consente di trovarsi insieme nel superare le prove più dure. E’ per questo motivo che il 25 aprile è una data che appartiene a tutto il popolo italiano e a ciascuno di noi.
Se riusciamo a fare della Liberazione un terreno su cui ogni italiano può coltivare il seme della propria identità, allora potremo dire di aver finalmente raggiunto quella maturazione che ci porterà diritti verso uno stato unito e moderno.
Il benessere economico raggiunto, il grado di democrazia acquisito sono cause dirette delle scelte di coloro che hanno contribuito in modo determinante, anche con la vita, alla costruzione delle basi ideali della repubblica italiana (la resistenza fu un fenomeno articolato che ebbe molti protagonisti: partigiani, militari delle forze armate italiane, sacerdoti, anziani e donne, grandi famiglie del pensiero politico italiano, semplici cittadini). Noi tutti oggi diciamo a loro grazie! Consapevoli che i sacrifici versati da tutti e le dure sofferenze dei popoli siano per sempre, esempio e modello di vita per le future generazioni.
Moreno Mengari
Assessore ecologia - ambiente - Comune di Nepi