|
|
Viterbo - La Fiamma tricolore difende la Rsi e contesta la festa della Liberazione
"Il 25 aprile inizio dell'invasione... americana"
25 aprile 2006, ore 2,15
Senza Filtro - Il Movimento sociale fiamma tricolore , federazione di Viterbo, vuole entrare in merito ai festeggiamenti del 25 aprile, e dire la propria in una ricorrenza che di solito ha visto parlare sempre altri, sempre la compagine sinistra dello schieramento politico nazionale.
La nostra considerazione vuole innanzitutto partire da un dato storico che precedette il 25 aprile 1945; una considerazione che tende a rivalutare il ruolo e l’importanza che ebbe per l’Italia la repubblica
sociale di Salò.
Dopo l’armistizio del 43, infatti, le truppe naziste invasero l’Italia settentrionale e solo la presenza della Rsi evitò alle popolazioni del nord Italia la stessa sorte che toccò a popolazioni di altri territori occupati quali per esempio la Polonia! In Italia inoltre ci sarebbe stata l’aggravante del tradimento, quindi è immediato immaginare quale furia avrebbero avuto i nazisti nei confronti delle nostre popolazioni.
Se tutto ciò non accadde in maniera così sostenuta fu quindi merito della Rsi, unico governo legittimo e riconosciuto sul territorio nazionale.
L’unico governo che non fuggì dalle proprie responsabilità!
Il 25 aprile crediamo debba essere riconsiderata come festa nazionale della
liberazione. Anzi forse è più da ricordare come inizio di una nuova invasione per l’Italia! Invasione che dura da più di sessanta anni. Quella americana.
Ed è un assurdo vedere che a festeggiare tale ricorrenza sono le
stesse persone che spesso manifestano nelle piazze italiane contro la globalizzazione, contro la Nato, e contro la politica mondialista degli Usa che videro nella liberazione del 25 aprile una sorta di avvallo elasciapassare da parte del popolo italiano, non certamente rappresentato nella sua totalità dal Cln.
Era già tutto chiaro da allora , quale sarebbe stato poi il prezzo che la nostra nazione avrebbe pagato, in termini di politica estera ed economica. Prezzo che ancora stiamo pagando.
A più di 60 anni dalla fine della guerra civile crediamo che sia doveroso ricordare anche chi in Italia scelse, per ragionati motivi e non per sbaglio come spesso si sente dire, di far parte della Repubblica sociale italiana con l’obiettivo sano e nobile di difendere l’Italia, la libertà e l’dentità del proprio Paese.
Ricordare ed onorare dunque chi ha combattuto e morto, proprio come lo hanno fatto i partigiani, ma che sono stati dimenticati, nonostante italiani, in quanto sconfitti militarmente.
A 60 anni da quel 25 aprile chiediamo, come molti italiani vorrebbero farlo, che si completi quel sano e utile revisionismo storico del quale l’Italia necessita.
Giovanni Demarco
MS-fiamma tricolore federazione di Viterbo
|