Riceviamo e pubblichiamo
- Nel più classico dei testa-coda di fine campionato, l’irriducibile Viterbese di Chiappini si gioca l’accesso ai play off nel decisivo confronto che la vedrà opposta - sul terreno del D’Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto - alla volitiva Igea Virtus. Si troveranno infatti di fronte due compagini che puntano a un risultato analogo, ancorché con obiettivi contrapposti.
La squadra gialloblù, rilanciata dall’imprevisto aggancio alla zona promozione giunto in virtù di tre successi consecutivi (Modica, Cisco Roma e Vittoria) e di una striscia positiva che si allunga da otto giornate, appare in buona salute. Tetragona come mai si era dimostrata per lunghi tratti nel corso di una stagione troppe volte anonima. Forte di 49 punti, la Viterbese sarebbe oggi virtualmente agli spareggi grazie alla classifica avulsa. Ovvio che farà di tutto e di più per tenere la posizione.
La compagine siciliana, rigenerata dall’avvento in panchina di Ammirata, è uscita vincente dagli ultimi quattro confronti casalinghi (Modica, Vittoria, Rende e Gallipoli) e domenica ha dato filo da torcere all’Andria prima di cedere le armi. Con 37 punti sarebbe, al momento, dentro ai play out. Proverà dunque a sfruttare l’imperdibile occasione che l’incontro casalingo le offre, per giocarsi poi le carte residue nell’ultimo turno.
Entrambe le contendenti puntano dunque alla vittoria. Un pareggio, e, ancor peggio, una sconfitta potrebbero vanificare la grande rincorsa cui hanno saputo dar vita in questo convulso finale di stagione. Ciò a prescindere dai risultati, pure non trascurabili in questa fase del campionato, delle rispettive contendenti.
Tatticamente a Viterbese punta tutto sulla solidità della sua rocciosa difesa, che ha nello splendido Fimiani l’uomo in più, e sulla capacità di interdizione di un centrocampo in cui Statuto è stato bravo a riscattare un inizio di campionato davvero sotto tono.
Sconta però l’assenza di un vero attaccante di ruolo e domenica dovrà fare a meno dello squalificato Rossi. Una situazione che porta a segnare reti con il contagocce e costringe a inventarsi fromboliere chi, per mestiere, certamente non lo è. C’è da considerare, però, che il rendimento esterno è finora da incorniciare (6 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte) e che il cinismo in trasferta è un’arma su cui la squadra di Chiappino può contare a occhi chiusi.
L’Igea Virtus fa affidamento su un reparto avanzato di prim’ordine, nel quale spiccano Frisenda e Amodeo, supportato in mediana dal sempreverde Obbedio. Nelle ultime quattro vittoriose partite interne, i siciliani hanno realizzato 9 reti subendone appena 2. E anche nei due incontri interni che hanno preceduto questo invidiabile filotto di successi (1-1 con il Latina e 1-2 con il Taranto, ultima compagine che ha violato il D’Alcontres) gli attaccanti siciliani sono andati sempre in gol. Su 16 incontri casalinghi lo score è di 8 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Una squadra, dunque, votata all’offesa e assai determinata tra le mura amiche. Dove, particolare non è irrilevante, può far conto sul sostegno di un pubblico numeroso e appassionato.
Queste le statistiche nude e crude di una partita ovviamente da tripla. E che, però, si disputa tra i giocatori che scendono in campo e non tra numeri più o meno astrusi. Conteranno le motivazioni, l’esperienza, la tensione agonistica, la tenuta atletica, la reazione al caldo, l’abilità delle panchine.
Quello che ci si attende, a prescindere dal risultato finale, è una prova di orgoglio dei ragazzi in maglia gialloblù. Sul tipo di quella già vista al Flaminio. Poi, si tratterà di aspettare cosa saranno capaci di combinare le altre. Non senza riflettere sul fatto che resterà pur sempre un’altra partita da giocare.
Lo ribadiamo. Comunque vada, grazie a questo gruppo indomito per il grande regalo di aver fatto tornare a sperare in un futuro migliore un ambiente che si stava sgonfiando come un palloncino. La Sicilia, in termini di play off, ci è sempre stata amica (Acireale docet). Sarà così anche stavolta? Tutto il resto è storia.
Sergio Mutolo