Senza Filtro - Ad un anno dal sequestro, da parte della magistratura di Viterbo, della discarica adibita a “ripristino ambientale” nel comune di Capranica, ci troviamo ancora a discutere di messa in sicurezza “d’emergenza”.
Il 21 aprile, presso il palazzo della Provincia di Viterbo, si è svolto l’ennesimo incontro tra la commissione tecnica e i comitati cittadini, all’interno di questa riunione il sindaco di Capranica, accompagnato dall’ingegnere responsabile del progetto per la messa in sicurezza, comunicava ai presenti una ulteriore interruzione dei lavori atti a coprire i rifiuti inquinanti, in quanto il proprietario della discarica avrebbe comunicato al Comune la sussistenza di un ulteriore sequestro da parte della Magistratura di Venezia e Treviso, risalente all’anno 2004 (ricordiamo che tre sequestri si sono succeduti su questa cava: il primo nel 2003, che ha visto imputato il proprietario della cava, il quale ha ritenuto di dover patteggiare la pena; il secondo a detta del sindaco sarebbe avvenuto nel 2004; il terzo il 2 maggio del 2005).
Con sgomento, a questo punto il Comitato cittadino di Capranica, che da un intero anno si è fatto parte attiva per la risoluzione di questo problema, si pone una serie di domande:
come mai se la discarica suddetta era già sotto sequestro nel 2004 ha potuto continuare la sua attività sino al sequestro del 2005?
Come mai né i carabinieri della locale stazione di Capranica e né il sindaco era a conoscenza di questo sequestro del 2004?
Come mai sono passati più di quattro mesi dalla comunicazione della Procura, che autorizzava la messa in sicurezza, e il Comune di Capranica non ha ancora un progetto definitivo per procedere ai lavori, nonostante la messa a disposizione di 98.000,00 euro da parte della Regione, e un’ulteriore stanziamento di circa 116.000,00 euro per procedere alla messa in sicurezza e caratterizzazione del territorio inquinato?
L’unica risposta certa che abbiamo ad oggi è che gli agenti inquinanti, evidenziati dai periti dei magistrati, continuano inesorabilmente a compiere il loro lavoro di minaccia per la salute pubblica, mentre i massimi esponenti della tutela della nostra salute utilizzano le lentezze burocratiche come giustificazioni alle loro inadempienze.
Comitato Cittadino per la tutela della salute
pubblica e dell’ambiente di Capranica.