Senza Filtro - Si è svolta a Bruxelles la 64esima sessione plenaria del Comitato delle regioni, il parlamento europeo delle autonomie locali.
Il momento più importante di questa sessione riguardava il forum sulle politiche urbane dell’Unione Europea, intitolato ”Politiche Urbane dell’UE per città dinamiche”.
Il Forum è stato introdotto dagli interventi di Jacques Barrot, Vice presidente della Commissione Europea e di Danuta Hubner, commissario europeo responsabile per la politica regionale, che si è occupata di sviluppo urbano sostenibile.
In questo settore è intervenuto, a nome del gruppo UEN-EA (Unione Europea delle Nazioni- Alleanza Europea) il sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli il quale ha sottolineato il ruolo decisivo che i Comuni e le altre autonomie locali hanno per lo sviluppo: “Uno sviluppo- ha detto che si occupi del potenziamento degli aspetti urbanistici e infrastrutturali, degli aspetti sociali di welfare, sicurezza e integrazione sociale, di promozione economica del territorio, di crescita delle opportunità occupazionali e della riduzione della pressione ambientale in ambito urbanistico, del potenziamento dei servizi pubblici locali e con un particolare riguardo alla qualificazione e differenziazione dei servizi di prossimità necessari a garantire il miglior accesso al mondo del lavoro e, soprattutto, una migliore qualità della vita alle famiglie ed agli anziani”.
“Una città sostenibile - ha detto Gabbianelli - ha sì bisogno di un approccio a geometria variabile, ma perchè non si tratti solo di discussioni accademiche e al fine di concretizzare quanto affermato, occorre procedere all’individuazione di programmi integrati urbani che stabiliscano le priorità e gli investimenti nazionali, le scelte e gli investimenti regionali e gli interventi di sviluppo e riqualificazione del tessuto e delle funzioni urbane e rurali, da attivare anche grazie al concorso di capitali privati” .
Il sindaco Gabbianelli si è poi soffermato sulla necessità che si ponga particolare attenzione sulle città e sulle zone rurali: “la continuità di un territorio riguarda la sua unicità e la necessità che la programmazione avvenga per aree omogenee in grado di promuovere il partenariato con le categorie economiche interessate, ma anche con gli amministratori locali delle aree coinvolte. Occorre sostenere lo sforzo dei Comuni rurali per la tutela e la salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico, nonché sostenere la tipicità dei prodotti di qualità del territorio stesso, siano essi prodotti agroalimentari che di artigianato e di manufatti collegati a vecchi mestieri che rischiano di scomparire”.
Grande ruolo hanno le aree rurali anche per la valorizzazione tramite programmi sperimentali del patrimonio storico, culturale e della tipicità: “E’ proprio nelle zone rurali”, ha concluso Gabbianelli, “ che l’uomo ha ancora la possibilità di avere, per i grandi spazi che percorre, la più grande delle libertà, quella di poter soffermarsi con lo sguardo e con l’animo a riflettere e avere il tempo di confrontarsi, oltre che con gli altri, prima di tutto con sé stesso”.