Senza Filtro - Caro direttore,
per la seconda volta nell’arco di poco tempo il tifo organizzato scoperchia il vaso di Pandora della Viterbese calcio. Dopo la provocatoria colletta organizzata davanti al Rocchi, stavolta l’attacco alla dirigenza gialloblù è un attacco frontale.
Con un crudo comunicato stampa, comparso su tutte le principali testate di Viterbo, viene chiesto senza mezzi termini al presidente Pecorelli di esibire le ricevute dei pagamenti da cui risulti la regolarità della situazione contabile rispetto alle rigorose norme federali che regolano la materia
Il termine del 31 marzo è stato lasciato scadere senza che nessuno abbia detto come effettivamente stanno le cose. Ora si approssima il secondo termine federale, quello del 18 maggio. Data entro la quale si dovrà procedere ad alcuni adempimenti che - se non rispettati - potrebbero determinare penalizzazioni in classifica. Oltre a mettere a repentaglio l’iscrizione stessa della Viterbese calcio al prossimo campionato.
Tutto ciò accade mentre la squadra, nonostante tutto, attraversa un prodigioso stato di grazia. E si appresta a giocarsi, in Sicilia contro l’Igea Virtus, l’accesso ai play off.
Ebbene, mentre sul campo i giocatori hanno dimostrato tutto il loro valore con i fatti, la società deve ancora oggi provare di aver ottemperato agli adempimenti di sua competenza.
Colpisce l’indifferenza della città. Pesa, soprattutto, il silenzio delle istituzioni.
Come nella vicenda della ristrutturazione dello stadio Rocchi l’assessore ai Lavori pubblici si è lasciato scivolare addosso la questione, salvo vaghe precisazioni di convenienza, così nel caso della Viterbese calcio il sindaco e il presidente della provincia persistono nel loro atteggiamento piuttosto pilatesco.
I problemi incombono. E però a nulla sono valsi ripetuti appelli e contrappelli. Anche se il periodo elettorale si è chiuso da un pezzo, sembra che le forza politiche locali siano orientate a interpretare il proprio ruolo istituzionale sotto forma di un’inesorabile e perenne sequela di lotte intestina. Per queste il tempo non manca mai, anche se sottrae lo spazio necessario per la tutela degli interessi reali del cittadino.
Sergio Mutolo.