- Luca Bondi, presidente dell’associazione umanitaria “Semi di Pace” di Tarquinia, incatenato ed in sciopero della fame da quasi due giorni per protesta contro il Comune della cittadina tirrenica, è stato questa mattina portato in ospedale per un controllo medico dato il crescente malessere accusato durante la notte e la mattinata.
Dopo quaranta ore di digiuno, a Bondi sono stati effettuati alcuni controlli medici ed è stato consigliato, viste le condizioni fisiche, di interrompere la protesta. Nonostante il parere medico, il digiuno continuerà, rispettando quanto annunciato da due giorni a questa parte: la protesta verrà interrotta soltanto quando dal comune si avranno la revoca dell’ordinanza di demolizione delle strutture alla Cittadella dei giovani e la rinuncia, da parte del Comune, della richiesta al demanio per il rinnovo della concessione dell’area.
La sofferenza, comunque, appare evidente perciò i volontari assistono con continuità Bondi e stanno facendo in modo di mantenerlo il più possibile sotto il controllo medico dell’ospedale di Tarquinia.
Prima della visita, in mattinata, Luca Bondi s’era brevemente incontrato con il consigliere regionale e capogruppo Ds alla Regione Giuseppe Parroncini, che poi s’è trattenuto per circa mezzora con i volontari. “Non si capisce come possa esistere - ha detto Parroncini - questa assurda contrapposizione tra il comune ed un’associazione umanitaria come “Semi di Pace”, punto di qualità del patrimonio sociale tarquiniese che svolge un ruolo importante al servizio delle fasce deboli. Il Comune dovrebbe agevolare la soluzione di un problema annoso come quello della concessione dell’area, che peraltro non permette nemmeno all’associazione di gestire i contributi. Questa ostilità è un atteggiamento che nuoce alla stessa collettività, così come questa dilazione dell’incontro dimostra una scarsa sensibilità politica, sociale ed umana e lascia tutti sconcertati”.
Ieri pomeriggio, invece, a visitare Bondi era giunto il presidente della provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, che ha fra le altre cose lasciato un messaggio sul libro delle firme di sostegno. “A “Semi di Pace”- ha scritto il presidente - con la più sincera e convinta solidarietà, affinché al territorio ed alle nostre comunità vengano restituite interamente la passione, la generosità e la determinazione di un lavoro volontario che rappresenta un patrimonio inestimabile per Tarquinia e la Tuscia”.