- “Il signor Palmini non dice la verità, anche questa volta. Non è la verità quella sostenuta dall’assessore. Quando ho domandato se dovevo portare via la macchina, che è di mia proprietà, mi hanno detto a chiare note di andare via e quindi me ne sono andato per non creare alterchi”, Giulio Marini replica ai vertici dell’università agraria.
“Quello che vorrei capire - Aggiunge Marini - è dove sta scritto che non posso stare fermo con la mia auto o col mio camper. Se non c’è non c’è musica o voce, la legge prevede si può stare fermi con mezzi che portano i simboli di un partito. Oltretutto sto parlando, ripeto, della mia auto privata.
In un primo momento poi, le due persone che si sono avvicinate, per mandarmi via, non si sono neppure qualificate. Solo in un secondo tempo Palmini si è presentato. E su mia richiesta mi è stato detto dall’assessore che quello era un parcheggio è pubblico. E quindici potevo parcheggiare, a mio parere.
Quanto poi ad Antonelli non era neppure presente e non so di cosa parli, quindi. E’ stato solo il mio senso di responsabilità che non mi ha fatto sporgere querela, anche se un maresciallo dei carabinieri mi ha chiesto se volevo farla”.
“Non rispondo neppure alle affermazioni politiche di basso livello di Antonelli - conclude Marini -. Una cosa è certa, però, io non ho mai gestito il territorio come una proprietà. Un’ultima cosa: non si capisce che autorità abbia l’assessore nei miei confronti per impedirmi di parcheggiare”.