- Centrale di Civitavecchia, la Regione nega l'autorizzazione alle opere di escavo.
A seguito del procedimento istruttorio tecnico, avviato dai competenti uffici regionali, sulle opere di dragaggio previste dal progetto definitivo, relativo alla costruzione delle banchine presentato dall’Enel, la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Angelo Bonelli, ha preso atto del provvedimento conclusivo con il quale è stata negata l’autorizzazione regionale all’escavo.
Al procedimento ha partecipato la stessa Enel, facendo pervenire agli uffici tecnici regionali le proprie deduzioni ed osservazioni. La Regione Lazio ha preso doverosamente atto delle osservazioni dell’Enel, ritenendole tuttavia non esaustive.
La giunta regionale ha quindi preso atto che sussite, allo stato degli atti, una inibitoria alla realizzazione delle banchine destinate agli accosti Enel e , contestualmente ha rilevato che l’ordinanza dello scorso 10 febbraio 2006, con cui il presidente della Regione, ravvisando una situazione di pericolo di grave danno ambientale, aveva ordinato la sospensione della realizzazione delle opere a mare relative alla centrale termoelettrica, ha esaurito la propria efficacia e deve ritenersi quindi automaticamente caducata, in considerazione del fatto che “i valori ambientali che si è inteso tutelare devono ritenersi comunque salvaguardati dalla inibitoria, allo stato degli atti, derivante dal diniego di autorizzazione all’escavo”.
La giunta regionale ha infine sollecitato il ministero dell’Ambiente quanto ad una nuova procedura di Via in merito alle opere a mare relative alla centrale di Torrevaldaliga.
Il commento dell'assessore Bonelli
'Gli uffici della valutazione di impatto ambientale della Regione Lazio hanno concluso il procedimento amministrativo sulla richiesta di autorizzazione dell'Enel per le opere di dragaggio in funzione del progetto definitivo delle banchine agli accosti dell'Enel a Civitavecchia: l'autorizzazione all'escavo è stata rigettata'. Lo afferma in una nota Angelo Bonelli, assessore all'Ambiente della Regione Lazio.
'In virtù del diniego - spiega Bonelli - la giunta regionale del Lazio ha preso atto della conclusione del procedimento amministrativo da parte uffici regionali. Pertanto, il provvedimento presidenziale n.Z0001 del 10 febbraio 2006, con il quale si sospendevano le opere a mare per la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga nord di Civitavecchia, cessa di produrre i suoi effetti e deve ritenersi automaticamente decaduto'.
'Il diniego si è reso necessario - afferma Bonelli - per tutelare le corrette procedure in materia di tutela ambientale. L'area sottoposta all'escavo è rilevante (3milioni di metri cubi da estrarre) e tale da condizionare significativamente l'ambiente'.
'In ragione del parere definitivo di diniego espresso dagli uffici regionali - prosegue Bonelli - la giunta regionale ha approvato una delibera con la quale si chiede al ministro dell'ambiente di avviare una nuova valutazione di impatto ambientale ai sensi del punto 13, allegato II, della direttiva 97/11 comunità europea'.
'Ribadisco la necessità - conclude Bonelli - che si raggiunga al più presto un punto di incontro con l'Enel per permettere di tutelare la ragione del diritto alla salute dei cittadini di Civitavecchia con quella dell'occupazione. Mi auguro, pertanto, che l'Enel valuti la proposta della Regione Lazio di realizzare un impianto a gas che sostituisca il carbone a Civitavecchia'.