Senza Filtro - "Fioroni, ancora una volta, dà l'impressione di non conoscere l'argomento di cui parla. Abolire l'Ici sulla prima casa, infatti, a sua detta, significherebbe abolire i servizi socio-sanitari forniti dai Comuni; significherebbe che la contropartita, per molti, sarebbe l'impossibilità di curarsi e di avere assistenza. A nostro avviso, non ci ha capito niente". E' la replica del senatore Michele Bonatesta, della direzione nazionale di An, al deputato della Margherita Giuseppe Fioroni.
"Abolire l'Ici sulla prima casa significa, al contrario, -spiega Bonatesta- costringere i Comuni a razionalizzare gli interventi eliminando gli sprechi e, laddove esistano, i comitati d'affari. Significa dare servizi finalmente efficienti, abolire la clientela, privilegiare l'interesse generale anziché i tanti interessi particolari. Il tutto con concreti vantaggi proprio per le categorie più deboli. La verità -prosegue l'esponente di An- è che Fioroni, che ha fallito a suo tempo come sindaco e che oggi può vantare un ruolo parlamentare solo in virtù della nuova legge che lo "blinda" deputato, teme il confronto, politico e non solo, sia pure a distanza, con sindaci e parlamentari reale espressione del territorio".
"Certo: se l'Ici sulla prima casa verrà abolita -conclude Bonatesta- il sindaco potrà farlo chi mette al primo posto l'interesse della comunità amministrata e non la propria carriera politica. E questo vuol dire che anche la politica avrà tutto da guadagnarci, tornando ad essere quello che dice la sua etimologia, e non il carrierificio che evidentemente piacerebbe a Fioroni".