Riceviamo e pubblichiamo
- Il buon Chiappini riesce nella mirabile impresa di battere con lo striminzito vantaggio di una sola rete perfino un Modica che da mesi naviga in cattive acque e il cui tasso tecnico è assolutamente inferiore a quello della squadra gialloblù.
Ciò accade, ironia della sorte, per merito del solito (San) Fimiani. Il quale si oppone, con i suoi prodigi, agli attaccanti avversari. E difende la sua porta in modo, ancora una volta, strepitoso.
L’insistenza del mister su un modulo stantio e improduttivo, attuato per sovrappiù con giocatori utilizzati regolarmente fuori ruolo e senza lo straccio di una punta capace di finalizzarne il (non) gioco, spiega le ragioni per cui questa squadra non è riuscita a centrare l’obiettivo dei play off in un girone di spessore così modesto.
La salvezza si può dire ormai centrata. Di questo risultato ringraziamo i giocatori, costretti a vivere una stagione da casalinghe disperate. Specie i tanti costretti a sacrificarsi in ruoli inadatti per la miopia tattica di un mister impermeabile a qualsiasi critica e a ogni ragionevole suggerimento. Prigioniero di un modulo che solo il ritorno in gialloblù del roccioso Bianconi e il fantastico rendimento di Fimiani ha reso praticabile.
In tale opaco contesto, resta un mistero la ragione per cui sia stato tenuto e si continui a tenere in naftalina il talentuoso Grimaldi. In una partita come quella di oggi - nella quale la Viterbese scontava le assenze contemporanee di Pagliarini, Bordacconi e del deludente Scichilone - la sua assenza in campo grida vendetta. Restiamo sempre in fiduciosa attesa che qualcuno ci spieghi le ragioni di questo autolesionistico ostracismo.
Finiamola qui, per carità di patria. Portiamoci a casa questa salvezza, arrivata in coda a una stagione preannunciata da squilli di tromba e finita in sordina. Pare che, dal primo luglio prossimo, sarà tutta un’altra musica.
Speriamo che sia migliore di quella che ci è stata fatta ascoltare finora.
Sergio Mutolo