|
L'assessore Bracaglia
copyright Tusciaweb |
Riceviamo e pubblichiamo
- Dopo aver ascoltato ieri in Consiglio comunale alcuni interventi riguardo il futuro delle tre società municipalizzate, appare necessario tornare su alcuni aspetti che meritano un ulteriore chiarimento, al fine di rendere la questione maggiormente comprensibile sia ai cittadini viterbesi, che ad alcuni consiglieri che non hanno ancora ben compreso lo spirito che anima l’operazione in questione.
Il Comune di Viterbo, alla luce della diminuzione dei fondi destinati agli enti locali, e fermo sulla volontà di non incidere sulle tasse a carico dei cittadini, alcuni mesi fa decise di intraprendere una nuova strada destinata a ridurre i costi di tutta la struttura comunale.
Tra le tante iniziative che furono individuate, compariva quella di rivedere gli assetti societari della Robur, della Francigena e del Cev, al fine di ridurre la loro incisione sulle finanze comunali, senza per questo comprometterne la produttività.
Si decise che la soluzione migliore era quella di accorparle in un nuovo soggetto che avrebbe gestito tutti i servizi tranne quello idrico, visto che sapevamo già che la Talete avrebbe assorbito in futuro questa competenza.
A tal proposito va detto che il mutuo che è stato votato ieri in Consiglio a favore della Robur, società che in tre anni di vita ha sempre chiuso i bilanci in attivo e corrisposto al Comune di Viterbo una cifra di circa tre milioni di euro, non è altro che la seconda rata del solito finanziamento che viene preso ogni anno per la manutenzione e miglioramento della rete idrica, fatta “su autorizzazione” degli uffici dell’amministrazione comunale. La differenza rispetto al passato è che questa volta lo abbiamo diviso in due tranches, visto che speravamo di poterne fare a meno in previsione della nascita della Talete, ma considerati i ritardi che hanno caratterizzato quest’ultima non si è potuto fare altrimenti.
Detto questo, cominciammo a mettere in atto tutti i provvedimenti necessari per compiere l’operazione fin qui illustrata, ed è in questo contesto che va inserita la nomina dei tre tecnici che hanno il compito di indicarci la strada migliore per arrivare al risultato che ci siamo prefissi: non sono dei “nuovi saggi”, come qualcuno li ha definiti, ma dei validi professionisti che stanno assistendo l’Amministrazione comunale nell’interesse di tutti i cittadini.
Oltre a questo, va sottolineato come la scelta di accorpare le società produca subito un positivo effetto economico, ossia quello di ridurre il numero dei consigli di amministrazione da tre ad uno, ottenendo un risparmio sui compensi a loro destinati.
Il fatto, poi, che questo comporti la diminuzione di alcune cariche, come le presidenze, è un aspetto che non ci interessa, visto che non abbiamo posizioni da difendere o tutelare.
Arrivati ad oggi contiamo di portare a compimento questa transizione entro la fine dell’anno, al massimo agli inizi del prossimo. Tutto è più semplice di come viene descritto, ci troviamo di fronte ad un’operazione che va letta nell’ottica del risparmio e dell’interesse della città, mi sorprende che qualcuno ancora non l’abbia capito.
Per concludere rimane ancora un punto: quello della messa a gara del servizio di trasporto pubblico urbano.
A dirlo non siamo noi, ma la finanziaria del Governo Prodi. Su questo aspetto lunedì prossimo si riunirà la commissione consiliare che dovrà pronunciarsi in merito, successivamente proseguirà l’iter fino al Consiglio comunale. Anche in questo caso, l’operazione è più semplice di come viene descritta: la legge ci dà delle direttive e noi le applichiamo.
Marco Maria Bracaglia
Assessore Finanze
Comune di Viterbo