E’ un fatto importante per la nostra chiesa locale perché il vescovo è tenuto a presentare una relazione al Papa sulla situazione della nostra diocesi ed insieme presentare le ansie, le aspettative di un popolo che, come dice il vescovo ”nonostante le analisi medianiche inclini al negativo, non può non dirsi cristiano”.
Monsignor Chiarinelli che è il vice presidente della conferenza dei vescovi del Lazio (il presidente è il cardinal Ruini) in una intervista nella quale gli veniva chiesto quali sono i problemi pastorali più urgenti che interessano oggi la nostra regione rispondeva: ”Prima di tutto un grande lavoro educativo rivolto soprattutto ai giovani, per passare dalla tradizione alla acquisizione consapevole della fede. Insomma cristiani non solo si nasce, ma si diventa. In secondo luogo l’attenzione alla famiglia e al laicato.
Quindi la scelta dell’integrazione che si traduce in accoglienza di chi arriva, grande impegno caritativo,attenzione alla antiche e nuove povertà, ma anche formazione religiosa degli immigrati cattolici e dialogo con quelli di altre fedi”.
Questa è la grande sfida che attende la chiesa nei prossimi anni. Alla domanda: Qual è la situazione della famiglia ? Chiarinelli rispondeva: ” Risentiamo certo del clima generale. Nel 1991 avevamo nel Lazio 27mila matrimoni, nel 2001 22mila.
Quindi una flessione c'è, ma altri dati ci dicono che la situazione non è così catastrofica come sembrerebbe a leggere certi giornali. Le separazioni legali sono il 2,07 per cento, quelle di fatto lo 0,58, i divorzi sono il 2,08. Ma la famiglia come istituzione e come struttura rimane solida.
Noi, però, abbiamo il compito non solo di formare alla vocazione familiare, ma anche di sostenere le famiglie esistenti, che sono aggredite continuamente da molti fattori di dissoluzione. Anche perché tutti i dati in nostro possesso ci parlano di una sostanziale permanenza della esperienza religiosa nel tessuto regionale”.
Queste visite ‘ad limina' (cioè a Roma, dal Papa, sulla tomba degli Apostoli) che a turno sono obbligati a compiere tutti i vescovi del mondo, costituiscono per il sommo pontefice un importante momento perché con esse può conoscere realmente la situazione, le gioie e le difficoltà della chiesa universale e contemporaneamente dare opportuni consigli e direttive sui problemi delle singole diocesi.