Riceviamo e pubblichiamo
- Ministro Alfonso Pecoraio Scanio,
il giorno 3 dicembre la cronaca locale riportava che lei era insorto “stracciandosi le vesti come il gran Sacerdote Caifa” per stigmatizzare il proditorio comportamento del capo del gabinetto del Ministero da lei diretto, reo d’aver affidato all’Avvocatura dello Stato l’autolesionistico sostegno giuridico alla Valutazione di impatto ambientale inclusa nel decreto Marzano con azione ad adjiuvandum della tesi dell’Enel contro alcuni Comuni che si oppongono alla scellerata conversione a carbone di T.V.N.
Quello che lei ha compiuto è un gesto mediatico plateale e quasi istrionico.
Il problema, senza tanti roboanti proclami, si risolve con atti concreti e rapidi, come per esempio:
1. esautorare in tronco i funzionari apicali inetti e i consulenti giuridici “azzeccagarbugli” che hanno mostrato di confondere la cogenza etica dell’art. 32 della Costituzione Italiana con la valenza economicistica dell’art. 43 (per non parlare del principio di precauzione);
2. porre il suo presidente Prodi di fronte ad una scelta netta e chiara: o la tutela della salute e dall’ambiente senza cedimenti al mondo hobbistico-plutocratico o le sue dimissioni da un ministero che sembra subalterno a quello delle Attività produttive.
Tertium non datur! (Non c’è una terza via!).
Menare il can per l’aia, egregio ministro, non ci sembra di buon viatico per avviare il programma “riformista” che viene sbandierato ai quattro venti e che, forse, illude il popolo beota che crede nello sviluppo sostenibile ma poi permette passivamente l’istallazione di un maxipolo energetico (alimentato a carbone “sporco”), fonte di sconquassi ambientali e antropici senza eguali in tutta Europa.
Ci permettiamo di porle un quesito personale. Non le sembra necessario riconsiderare la sua presenza organica nel governo attuale dove convivono la politica economicistica più selvaggia del ministro Bersani e quella originariamente ambientalistica che dovrebbe caratterizzare il partito dei Verdi?
Forse compiere un atto di coraggio le farebbe perdere una poltrona di ministro ma le farebbe acquistare dignità e statura di vero uomo politico, libero e autonomo!
Distinti saluti
Coordinamento intercomunale dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e la salute
Civitavecchia