Riceviamo e pubblichiamo
- Il sindaco di Nepi comincia a preoccuparmi sul serio! Rifiuta ogni consiglio, dice bugie, cerca di spacciare per buono uno schema contrattuale disastroso, sembra aver dimenticato come si fanno i conti sull’acqua minerale, incorre in frequenti scivoloni e risponde a precise contestazioni arrampicandosi sugli specchi.
Dice che il ritorno del marchio al Comune è importante. Ma chi ha mai detto il contrario?
Io ho ripetuto che è un pieno diritto del Comune, come rappresentò il Comitato cittadino che gli scrisse il 23 febbraio 2005 (con lettera prot.2631) invitandolo formalmente a rivendicare il marchio indebitamente registrato a nome della società e come gli fu ribadito il 24 marzo 2005, (protocollo n° 4076 del registro comunale) con l’articolato parere sulla bozza contrattuale approvata il 14 febbraio.
- Il sindaco scopre l’acqua calda dicendo che l’articolo 3 non vale dopo la scadenza contrattuale .
Lapalissiano! In un contratto che scade non c’è nessun articolo che può ancora valere ma qualsiasi articolo può essere riproposto in un nuovo contratto. Io ho solo detto che così come viene riproposto non è un grazioso regalo che la società fa al comune. Semmai, lo ricordi il sindaco, il regalo ( e che regalo! ) lo fa il Comune riducendo esageratamente la royalty media che gli spetta e portandola da euro 5,771 per mille bottiglie ad una media di Euro 1,66 per la stessa quantità.
3 Il sindaco, finto ingenuo, domanda cosa cambierebbe con il nuovo stabilimento se anche quello attuale è di proprietà della società.
Cambia tutto perché l’attuale contratto prevede che, alla cessazione della subconcessione tutte le opere e gli impianti dello stabilimento attuale passeranno in proprietà del comune ad un prezzo stabilito da periti e senza pagare l’avviamento commerciale, mentre il nuovo contratto prevede che nello stesso caso di cessazione del rapporto, al Comune passerà solo la parte del nuovo stabilimento relativa all’imbottigliamento della Nepi, dovendo pagare anche l’avviamento commerciale.
Ma non basta perché nel primo caso la società potrà imbottigliare l’Acqua Etruria soltanto in uno stabilimento ( e solo in quello) che, in caso di cessazione, rimarrebbe al Comune che continuerebbe a percepire le royalty anche sull’acqua Etruria.
Nella seconda ipotesi, invece, la società potrà continuare a imbottigliare l’acqua Etruria senza alcun vincolo con il Comune, potrà rinunciare a gestire la Nepi, non avrà più alcun obbligo a pagare le royalty sull’Etruria e agirà in regime concorrenziale con la Nepi, che difficilmente troverebbe un industriale disposto ad affrontare la concorrenza di un colosso come la San Benedetto, essendo costretta ad operare in una parte del nuovo stabilimento.
4 La manodopera è cresciuta e crescerà, afferma Vita ma non dice che la crescita è dovuta ad un ricorso a tre turni di lavoro e in virtù dei molti lavoratori precari o stagionali.
Ci dica, allora, se nel nuovo stabilimento si lavorerebbe su tre turni e se l’uso di moderne tecnologie creano il bisogno di maggiore mano d’opera o danno la possibilità di diminuirla.
5 Le somme incassate non sarebbero frutto di particolari pressioni esterne?
Se il sindaco si rileggesse l’art 5c della bozza fatta approvare dalla sua maggioranza il 14 febbraio 2005, forse si accorgerebbe che aveva fissato in 171.663 euro la somma che la società avrebbe corrisposta al Comune, ben sapendo che nell’anno di riferimento 2004 erano state prodotte circa 68.000.000 di litri per una spettanza del Comune di circa 360.000 euro.
La decisa opposizione le denunce e gli esposti presentati hanno provocato l’intervento della Corte dei Conti e l’accantonamento di quella bozza, prolungando gli effetti positivi del contratto vigente per i quali il Comune ha potuto incassare il raddoppio delle somme previste.
6 - L’amministrazione non rinuncerà a quanto maturato. E’ meglio dire che non può (per legge) rinunciare a quanto maturato. Non potendolo spalma in tre anni quanto deve avere e rinvia di venti anni il pagamento di 270.0000 euro che matureranno nei prossimi tre anni.
7) Il sindaco dice che la sua previsione di euro 700.000 annui è basata su una produzione di 250milioni di litri e non 350.000 come riportato.
E qui lo invitiamo a farsi fare i conti dal ragioniere del comune ricordando che con il nuovo contratto alla produzione degli eventuali 250 milioni di litri si dovrebbe detrarre il 4.5% abbonati per omaggi e quindi il conteggio verrebbe effettuato nel seguente modo:
litri 28.650.000 saranno conteggiati con l’attuale royalty per euro 154.352
litri 96.350.000 saranno conteggiati a 2 E per 1.000 litri e quindi daranno euro 191.700
litri 119.375.000 saranno conteggiati a E. 1.33 per 1.000 e daranno euro 158.768
Per un totale di euro 524.820
Come si vede per arrivare alla cifra data dal sindaco ci vogliono alcuni litri
in più dei 350.000 da me ipotizzati.
8 Quello che ha detto Galletti lo hanno sentito i pochi ma di buon udito cittadini presenti al dibattito e io sono stato troppo buono a non soffermarmi sui termini usati nel suo attacco a vasto raggio.
9 Interesse della città di Nepi non è certo quello di raggiungere un contratto che sancisce la svendita di una risorsa economica preziosa per tutti i cittadini.
Leopoldo Alimelli