Riceviamo e pubblichiamo
- Negli scorsi giorni si è verificato l’ennesimo atto di prepotenza nel corso di una riunione del consiglio della VI circoscrizione.
Avevamo già assistito a due consigli andati deserti per consistenti defezioni nella maggioranza che hanno causato la mancanza del numero legale ed il conseguente rinvio, mai, però, avremmo pensato di assistere allo spettacolare calpestamento delle regole della democrazia messo in atto dal presidente.
Il quale ha convocato per il giorno 5/12 alle 17.30 in seconda battuta il consiglio per il raggiungimento della fatidica cifra di “almeno un terzo” dei consiglieri presenti (“senza computare a tal fine il presidente”, come recita letteralmente il regolamento, sulla cui interpretazione ci riserviamo di approfondire).
Alla presenza di cinque consiglieri (3 di An e 2 di Fi), alle ore 17.32 come da verbale è iniziato il consiglio alle ore 17.35 cioè dopo appena 3 minuti dall’inizio della seduta presentandoci in aula abbiamo constatato l’approvazione di tre punti all’ordine del giorno. Un bel tempo, praticamente un record. Discutibile, per quanto questo particolare iter sia previsto dal regolamento.
Il problema è che fra i tre punti approvati c’era il bilancio: elemento centrale nel confronto politico e nel dibattito di una circoscrizione importante come quella di Bagnaia e materia sulla quale è preferibile non soltanto per una questione di correttezza politica, quanto soprattutto per rispetto della cittadinanza e dei delegati da essa scelti per rappresentarla- un confronto, uno scambio di idee e l’ascolto di tutte le componenti del consiglio.
E’ sbalorditivo l’atteggiamento del presidente, è una cosa che fa riflettere: la procedura seguita è di una gravità assoluta. Sarà stata la paura di incorrere ad inconvenienti come quello dello scorso anno, quando il bilancio fu bocciato dal consiglio, ad aver messo tanta fretta? Sarà la fragilità numerica e politica della maggioranza che in teoria lo sostiene?
A queste domande non abbiamo interesse a rispondere e dubitiamo che troveremmo risposte sensate da parte di chi guida come fosse un bene personale l’istituzione di cui siamo membri.
Ma ci sono altre domande a cui per il presidente e la sua “maggioranza” è e sarà sempre più difficile rispondere: stanno davvero facendo l’interesse di tutti i bagnaioli? Stanno lavorando con correttezza politica ed amministrativa? E’ questo il modo di amministrare una comunità ampia e variegata? I cittadini di Bagnaia meritano di essere trattati con tanto disprezzo e superficialità?
Se, nel momento più cruciale per una amministrazione pubblica quale quello dell’approvazione e discussione- del bilancio si attuano procedure quantomeno discutibili e lo si fa in tempi talmente ristretti da essere risibili, grosso modo il tempo che si impiega per bere un caffè, come è possibile pensare e sperare che ci sia attenzione nel modo di governare?
Come minoranza, consapevoli della nostra ridotta forza numerica, abbiamo sempre agito nell’interesse di tutti. Non abbiamo intrapreso pratiche che andassero ad inficiare la convocazione stessa del consiglio.
Non abbiamo trovato scuse. Siamo stati sempre presenti sui banchi del consiglio a fare il nostro dovere, nel rispetto dei cittadini che ci hanno eletto e anche di quelli che non ci hanno votato. Siamo sempre stati disposti al dialogo e al confronto, convinti che più teste possano ragionare meglio, nell’interesse comune.
Ci risulta però ora difficile, di fronte a questi atteggiamenti, pensare di poter ancora continuare a svolgere il nostro compito con serenità e tranquillità: tempi da record per l’approvazione di un bilancio di circoscrizione non sono una furbata, ma dimostrano solo scarsa attenzione nei confronti di Bagnaia.
A dimostrazione di ciò ricordiamo che il bilancio prevede per Bagnaia la media di 10 euro procapite annui.
Gruppi Consiliari
Democrazia è Libertà -La Margherita
Democratici di Sinistra