Continua il dibattito sulla violenza politica a Viterbo
- La Consulta provinciale studentesca aderisce all’appello contro ogni forma di violenza politica.
Abbiamo sempre mantenuto una ferma posizione contro gli episodi di questo genere, spesso taciuti ‘tra gli adulti’ ma non tra noi, proprio perché ormai risultano essere una realtà quotidiana.
Il vero problema, infatti, non sono soltanto le aggressioni di cui recentemente si è sentito parlare - fatti gravissimi- ma di continue offese, minacce, provocazioni, da parte di entrambi gli schieramenti politici, che hanno creato tra i ragazzi quasi la paura di uscire ed andare per strada da soli.
E questa non è un’esagerazione. Non sono poche le volte che si evita di andare in determinati posti o di dire la propria opinione per il timore di ‘certa gente’. Ma si sa nulla di tutto questo? Si sa nulla delle tante risse che sono scoppiate e che continuano a scoppiare?
Questo appello è importante perché le persone devono sapere che non si tratta di episodi saltuari, devono sapere che esiste un problema che riguarda ognuno di noi. Ed è bello vedere che sono state molte le risposte pervenute, da tutti gli schieramenti, proprio a significare che la violenza non è politica, ma forse soltanto lo sfogo di qualcosa di più grande alla base.
Sarebbe ancora più bello però, vedere che queste non rimangano semplici parole in aria, ma che si concretizzi qualcosa.
La Consulta lo scorso anno, quando già gli atti di violenza ‘politica’ erano frequenti, denunciò sul suo giornale ‘Confusione’ alcuni episodi.
Diede alla Giornata dell’Arte e della Creatività Studentesca proprio il tema della nonviolenza, accompagnando questo evento ad uno spettacolo teatrale, ad un sit-in in piazza e a numerose altre iniziative ed incontri.
Ma dove erano tutte le persone che ora hanno risposto all’appello? Perché non hanno aderito a questo significativo messaggio lanciato dagli studenti della Provincia?
Ciò non vuole essere una critica, piuttosto un rimprovero. Noi ragazzi ci siamo, noi ragazzi parliamo, noi ragazzi prendiamo posizioni e le portiamo avanti. Ma veniamo sentiti, più che ascoltati.
La differenza è grande.
Anche quest’anno stiamo promuovendo e organizzando iniziative che hanno la nonviolenza come filo conduttore, non casualmente il tema scelto è stato ‘Frontiere’. Potrebbe essere un’occasione per istaurare un dialogo, non fine a se stesso, ma che permetta di ideare e realizzare insieme qualcosa di concreto.
Qualcosa che dia la possibilità ai giovani di vivere attivamente la propria città, per non sentirsi solo ‘elementi ornamentali’ di questa.
Flavia Presti
Presidente della Consulta provinciale studentesca