- Secondo il sindaco di Castiglione in Teverina Mirco Luzi “la gestione dell’acqua non rappresenta nel Viterbese una vera emergenza”.
Potremmo parlarne a lungo, così dei rifiuti: e cosa dire dell’energia?
Ne abbiamo il tempo? Credo di no.
Più che nel merito delle valutazioni mi soffermo sul metodo ovvero sul momento scelto per condividere riflessioni che, un anno indietro, avrebbero avuto sicuramente maggiore forza. Così pure quelle del presidente dell’Anci Lazio Francesco Chiucchiurlotto, uno dei maggiori e più autorevoli esperti di questo tema.
Oggi invece, come è evidente dal numero e dal tono degli interventi degli ultimi giorni sulla stampa, siamo in una fase fondamentale dove occorre pragmatismo e convinzione.
Usando una metafora sportiva, occorre portare il risultato a casa: la firma della convenzione d’ambito.
Perdere il senso della prospettiva e delle possibilità, significa mettere a rischio la gestione pubblica dell’acqua che, peraltro, ha subito negli ultimi mesi vari rallentamenti, non tutti giustificabili.
Alcuni di questi problemi hanno indirizzi precisi e responsabilità da tener presente. I problemi dovevano e devono essere risolti nei luoghi deputati, dalle persone e dai tecnici incaricati: peraltro proprio l’inadeguatezza della segreteria tecnica operativa era da tempo nota e segnalata agli organi competenti.
Oggi mi assumo la mia parte di responsabilità. Siamo in ritardo.
Altri dovranno assumersi quella del fallimento della Talete e della gestione pubblica e solidale dell’acqua viterbese
Umberto Cinalli
educatore e divulgatore ambientale