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Viterbo - Lo ha sostenuto Alì Rashid, primo segretario dell'ambasciata palestinese, nel corso di una visita alla sede della Cgil - Accolti da dirigenti sindacali otto ragazzi ospitati dall'Avad
"Senza Sharon le cose andranno meglio"
Viterbo 10 gennaio 2006 - ore 1,20
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La visita dei ragazzi palestinesi alla sede della Cgil |
-Otto ragazzi palestinesi, padre Ibrahim Faltas, parroco di Gerusalemme, e Alì Rashid, primo segretario dell'ambasciata palestinese in Italia in visita, ieri mattina, alla Cgil.
Sia padre Ibrahim che Alì Rashid hanno ricordato la situazione di una terra in cui la sofferenza è quotidiana.
Ospitati a Tarquinia lido nella sede dell'Avad (Associazione volontari assistenza disabili) per iniziativa anche del consigliere comunale Luigi Daga, sono arrivati il 26 dicembre. In venti tra palestinesi e israeliani. Per dimostrare che l'amicizia tra giovani di due popoli da sempre in guerra è possibile.
Ieri alla Cgil sono stati accolti dai dirigenti del sindacato e da padre Ibrahim e da Alì Rashid.
Il segretario provinciale della Cgil, Giovan Battista Martinelli, ha formulato ai ragazzi un saluto, Antonio Filippi, della direzione nazionale della Cgil,
ha illustrato un progetto che vuol legare a doppio filo, con un gemellaggio, le università di Viterbo e di Gerusalemme.
«In Palestina - ha spiegato padre Ibrahim - fino alle scuole superiori i ragazzi non hanno grossi problemi in quanto ci sono gli istituti religiosi cristiani. Ma è per l'università ci sono ostacoli che prima non esistevano. Con la costruzione del muro per i ragazzi palestinesi è ormai impossibile raggiungere Gerusalemme. E molti di coloro che già frequentavano l'ateneo sono stati costretti ad abbandonare gli studi».
«Israele - ha aggiunto Alì Rashid- in Palestina lavora contro la dignità delle persone. Voi - ha detto rivolgendosi a Filiberto Bellucci dell'Avad e a Martinelli della Cgil - state facendo esattamente l'opposto. E grazie a voi guardiamo al futuro con maggiore speranza».
Duro anche il giudizio sulla malattia di Ariel Sharon.
«Dopo di lui - ha detto il primo segretario dell'ambasciata palestinese - potrà solo andar meglio. Ve lo hanno voluto mostrare come un uomo di pace e invece ha sempre lavorato contro la soluzione dei problemi in Medio Oriente».
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