Senza Filtro - "Il fatto stesso che Santoro, prima delle elezioni, torni in Rai (non vedevamo l'ora...) su Raitre, e su un'altra rete solo dopo le politiche, conferma che quella diretta da Ruffini è la rete di proprietà della sinistra, e questo è inaccettabile perché le tre reti della Rai appartengono solo agli italiani che pagano il canone". Lo afferma il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai.
"Del resto -nota Bonatesta- che Raitre sia schierata e militante da "far schifo" non lo diciamo noi, ma l'elettore del centrosinistra Giampaolo Pansa. Quindi Ruffini, quando sostiene che la rete da lui diretta è "libera e non vincolata ad alcun partito", racconta una barzelletta.
Così come l'Annunziata, allorché esclama che "Raitre riequilibra Raiuno". Delle due l'una: o la "badessa Lucy" non ha visto mai Raiuno o non ha mai visto Raitre. Perché la faziosità dei programmi della rete diretta da Ruffini non si ritrova in nessuna delle trasmissioni che vanno in onda su Raiuno. La rete ammiraglia della Rai è istituzionale, ecumenica, pluralista. D'altronde fu proprio l'Annunziata, nel suo discorso d'insediamento in Vigilanza, ad ammettere che Raitre era della sinistra".
"Un'ultima cosa -aggiunge Bonatesta-: anche se andrà in onda su Raitre, Santoro è tenuto al rispetto della legge sulla par condicio: lo tenga bene a mente. E se nelle sue tre prime serate-evento, come le chiama con enfasi ingiustificata Ruffini, ci sarà il pubblico in studio, ci auguriamo che non sia come quello di "Ballarò" ma, piuttosto, a proposito del parallelo con Raiuno fatto dalla "badessa Lucy", come quello di Porta a Porta", che anche ieri durante il faccia a faccia Berlusconi-Bertinotti -conclude l'esponente di An- è rimasto in silenzio o comunque non ha fatto l'ultrà. Meocci, almeno questo, è in grado di garantirlo?".