Ho visto cose che voi umani... - C'è una lista civica nel futuro di Gabbianelli? La strategia del ragno di Lupo Solitario Viterbo 13 gennaio 2006 - ore 4,44
Gabbianelli si congratula con Blair che, con qualche sforzo, ha capito la strategia proposta dal sindaco per far grande l'Europa
- Ebbene sì, sono tornato. Dopo molto tempo ma sono tornato. Dove sono stato? ma a Bruxelles... che diamine. Ormai lo sanno tutti per capire cosa sta accadendo a palazzo dei Priori, non è che si può stare a perdere tempo a Viterbo. Per capire cosa sta accadendo bisogna andare in Europa. E lì chi ci trovate, ma si proprio lui, il caro Gabbianelli. Si quello che a tempo perso fa il sindaco di Viterbo e a tempo pieno spiega a Blair come si fa l’Europa.
Ed è lì che ho capito. Cosa ho capito? cosa ha in mente Gabbianelli, of course. Ovviamente si tratta di fantasie d’un solitario e niente più. Ma talvolta a guardare da lontano si capisce tutto. E poi se uno ha qualche dubbio, lì, a Bruxelles, sì che uno può incontrare Gabbianelli e chiedere qualche spiegazione.
Solo gli ingenui, sembra, ormai, vadano a palazzo dei Priori per parlare con il sindaco.
E cosa ho capito guardando da lontano? Ho capito qual è la strategia di Gabbianelli.
Insomma due più due fa quattro. Il sindaco fa di tutto per essere messo all’angolo e essere "costretto" a dimettersi prima della fine dell’anno. E tentare in solitaria la riconquista della poltrona di sindaco.
Non solo, c’è chi giura che starebbe pensando già a costruire una lista civica. Sì, una lista civica con cui presentarsi all’elettorato come martire e vittima della perfida partitocrazia. Che mentre lui sta pensando alla città abbattendo, costruendo, spostando qua e là per i lampioni dell’ottocento, non fa altro che disturbare il manovratore. Un lista civica diventa poi necessaria perché se uno fa cascare una giunta di destra, una delle poche rimaste, chi glielo racconta a Fini? E allora l’unica soluzione è una lista civica.
C’è chi giura che il sindaco stia preparandosi una uscita plateale per poi assumere le sembianze allo stesso tempo del martire e del guerriero della luce e fare strage di infedeli.
Fin qui si tratta di chiacchiere da bar centrale.
Ma cosa sta accadendo? Un fatto è certo. Un fatto che tutti sanno. Se Gabbianelli rimane in carica dopo la fine dell’anno, non si può più ripresentare candidato sindaco. Almeno così mi ha spiegato un mio amico che si diletta di leggi elettorali. E bisogna fare in modo di andarsene prima. Visto anche che altre prospettive politiche sembrano ormai chiuse.
E allora che ti strologa il Gabbianelli. Con An, almeno con il suo presidente, non parla più o quasi da anni. E lì sta tranquillo. Lì c’è un “nemico” storico. Non si sa neppure se il sindaco abbia ritirato o meno la tessera di An.
Ma il problema per diventare un martire non è avere un solo nemico, ma essere perseguitato da tutti. E allora quale migliore aiuto se non quello che gli stanno dando quelli di Forza Italia. Fino a ieri alleati ed ora fuori della maggioranza. E lui, sempre il Gabbianelli, che fa... “tenta una mediazione per ricomporre il quadro politico”. Direte voi. Ingenui! No, lui fa di tutto per rompere definitivamente. Addirittura il coordinatore regionale di An Aracri fa un accordo politico per il comune di Viterbo. E lui per tutta risposta propone a Forza Italia di stare sotto al tavolo e raccogliere qualche briciola quando cade. Come dire che anche Forza Italia è fuori. E due.
Rimane l’Udc. Ma anche qui la crisi del Cev gli dà la palla. E lui la mette subito in gol. Sparando a zero su Moretti e tutti i suoi. Come dire tutti fuori.
Addirittura c’è chi, notte tempo, racconta che ci sia stato un tentativo di mettersi anche contro il gruppo consiliare di An.
Un martire è un martire se ha tutti contro. E Gabbianelli che fa? si mette contro tutti. E sì perché lui è straconvinto di andare alle elezioni e beccarsi, che so, un sessanta per cento di voti da solo. Sì. E’ convinto che il risultato delle ultime elezioni sia stato un secco plebiscito sul nome del sindaco. E non sa, o meglio non vuol sapere, che in realtà il voto secco sul nome del sindaco è stato di una percentuale intorno all’uno per cento. E si perché in realtà gli elettori hanno votato i partiti e solo di conseguenza il candidato sindaco. E se non ci fosse stata la lista di Forza Italia, messa in piedi da Nando Gigli, una sorta di macchina da guerra per raccattare voti, il suo plebiscito lo vedeva col binocolo.
E allora ben venga la lista civica guidata da Gabbianelli.
Il simbolo già c’è: un gabbiano che vola. Come su certi manifesti. Il motto: “per forza e per amore”. Il nome della lista semplice “il guerriero della luce contro tutti per Viterbo”
Ma questa è solo fantapolitica... Forse.