Senza Filtro - La legge sui distretti rurali in discussione al consiglio regionale è di difficile applicazione e crea false illusioni nel mondo dell'agricoltura.
E' una legge che ricalca quasi totalmente il testo definito dalla precedente giunta di centrodestra ma, allo stesso tempo, le modifiche apportate ledono fortemente il concetto dei distretti come libera aggregazione delle imprese.
A differenza da quanto stabilito dalla precedete proposta di legge che rimetteva alla iniziativa degli enti locali, delle rappresentanze economiche e sociali e dei soggetti rappresentativi dell'identità territoriale e del tessuto produttivo, storico, culturale e sociale del territorio, la predisposizione di un piano di distretto, nella nuova legge, il piano di distretto viene elaborato dalla Regione che lo adotta assumendo il doppio ruolo di soggetto controllore e controllato.
Questa maggioranza ha fatto un pericoloso passo indietro rispetto ai risultati compiuti in cinque anni dalla precedente giunta accentrando poteri e facoltà che spetterebbero alla iniziativa dei privati ed escludendo pericolosamente le organizzazioni e il territorio.
Inoltre, questa legge con soli sei milioni di euro spalmati su tre anni crea aspettative infondate nei confronti del mondo agricolo che aspetta riposte concrete a problemi e crisi aperte da mesi e ancora irrisolte.
Un esempio per tutti è rappresentato dal modo in cui questa giunta sta affrontando il problema della Valle del Sacco e dalla dubbia gestione economica a cui abbiamo assistito a proposito dello smaltimento dei materiali inquinanti in quella zona.
Antonello Iannarilli
consigliere regionale di Forza Italia