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L'assessore Trappolini |
Senza Filtro - L’assessore ai Trasporti, Renzo Trappolini, ha scritto una lettera al presidente di Met.Ro, Stefano Bianchi, in merito alla linea ferroviaria Roma - Civita Castellana - Viterbo.
“Le recenti e attuali proteste dei cittadini-clienti della ferrovia sono del tutto condivisibili e conseguentemente è necessario che le decisioni aziendali non prescindano:
dagli obblighi contrattuali di servizio pubblico temporaneamente in capo alle Met.Ro;
dalle scelte operate nel documento regionale “Linee guida del piano regionale della mobilità, trasporti e della logistica”, illustrato dall’assessore regionale Fabio Ciani e dal presidente della Commissione Trasporti Enrico Luciani alle Province.
Ciò in relazione al fatti che:
l’equilibrio economico finanziario in aziende della specie non può essere ricercato diminuendo e talora pesantemente il servizio alla clientela, la quale invece rappresenta, con l’utilizzo dei mezzi di trasporto, un soggetto indispensabile per conseguire i ricavi attesi. Altre possono essere le voci di conto economico e patrimoniale sulle quali poter efficacemente agire senza penalizzare la mission aziendale;
le citate linee guida esplicitamente considerano le ferrovie “struttura portante” del nuovo sistema integrato dei trasporti (il ferro trasforma la gomma adduce, pag 11 del documento) e la conseguente ipotesi di progetto lì indicata definisce tra gli obiettivi l’impegno al potenziamento della rete e dei servizi, i quali, sulle linee Fr dovranno essere gestiti con frequenza molto elevata specialmente nelle ore di punta;
gli spostamenti giornalieri verso Roma che con riferimento al 1996 le linee guida indicano in 1,8 milioni e quali con mezzi collettivi 600.000 (numeri certamente inferiori a quelli attuali, dopo cioè dieci anni e una forte espansione della residenzialità centrifuga dalla capitale), non possono non considerarsi un elemento adducente alto valore economico aggiunto al successo del “Modello Roma”;
il depotenziamento dei collegamenti provinciali (nel caso specifico Civita Castellana Viterbo) finisce con il contraddire le finalità assegnate al trasporto pubblico per il riequilibrio dell’assetto territoriale e per assicurare i servizi minimi in zone non agevolmente collegate con il capoluogo di provincia.
Sarebbe, perciò, non propriamente logico e comunque complessivamente anti economico a prescindere dagli aspetti sociali certamente più significativi degli altri se Met.Ro proseguisse nelle scelte contro le quali i cittadini clienti hanno pesantemente protestato e che vanno in direzione tutt’altro opposta a quelle delineate dalla Regione e potrebbe rendere più difficile l’attivazione efficace della procedura della concertazione con le parti sociali (sindacati, associazione di imprese, comitati dei cittadini) di cui alla pagina 16 del Documento della Regione.
Sono certo che sia la Regione, sia il Comune di Roma, cui fa sostanzialmente capo la proprietà di Met.Ro, vorranno attivarsi con il massimo impegno e sollecitudine, in accordo con i comitati dei cittadini clienti, per assicurare la migliore efficienza del servizio, la quale passa anzitutto attraverso l’eliminazione di ogni inutile taglio alle corse.
La Provincia di Viterbo, per parte sua, nella responsabilità di socio di minoranza della Met.Ro, oltreché nelle sue competenze istituzionali, seguirà da vicino l’evolversi della situazione e non mancherà di assumere le decisioni necessitate, unitamente ai Comuni interessati”.